EUROPA
Welcome to… stato d’eccezione
Ieri ad Amburgo il corteo che ha sfilato contro il G20 è stato attaccato senza motivo dalla polizia: diverse le persone ferite. Questa mattina blocchi, cariche e scontri in città. Al momento, molte auto e alcuni negozi sono in fiamme.
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Dopo la bella rave parade di mercoledì, c’era grande attesa ad Amburgo per il corteo Welcome to hell, la manifestazione lanciata dagli autonomen che prometteva di esibire il black bloc più grande di sempre. Il concentramento pomeridiano al Fishmarkt si è presto riempito di migliaia di persone, tra concerti e interventi di attivisti da tutto il mondo.
Pian piano hanno cominciato a comporsi i vari spezzoni del corteo ed effettivamente il colpo d’occhio di un grande fiume nero di giovani incappucciati e schierati in modo più o meno ordinato colpiva. In una situazione di elettrica tensione, ma anche di relativa tranquillità e fiducia reciproca. L’intenzione principale era quella di partire e fare il corteo, che era stato preventivamente autorizzato.
La pratica di incappucciarsi e proteggersi con gli striscioni è diffusa tra i manifestanti tedeschi per fronteggiare una polizia superorganizzata e dotata di molti mezzi tecnologici di controllo. Dall’altro lato, sembrava normale che la stessa polizia affiancasse lateralmente il corteo, sin dal suo inizio. Una cosa al momento impensabile in Italia.
Molto presto, però, si è cominciato a percepire che tipo di gestione si sarebbe tenuta: la polizia ha schiaffeggiato e minacciato giornalisti e perfino parlamentari, riconoscibili in piazza dalle pettorine. Neanche il tempo di contro-organizzarsi per bene, che gli agenti hanno caricato il corteo dai lati, in diversi punti, spezzandolo in più parti, spingendo le persone inizialmente contro le balaustre laterali, poi sempre di più verso gli argini del fiume Elba, fin quasi dentro l’acqua. Menando di brutto. Un attacco estemporaneo, ma chiaramente premeditato, partito senza che dal corteo si fosse alzata una foglia. Al contrario di quanto riportano i giornali nostrani, come La Repubblica, che si limitano a ripostare le fonti della polizia. Probabilmente non pagano neanche un cronista per andare a vedere dal vivo quello che accade.
In ogni caso, nella confusione iniziale ognuno ha resistito come poteva, aiutandosi con i propri compagni. Presto si sono ricomposti almeno due concentramenti e per tante ore migliaia di persone sono rimaste per strada, rivendicando il diritto di attraversare la città contro l’imposizione di un governo di polizia. Perchè questo è il tentativo che si sta facendo ad Amburgo per fermare il dissenso.
La polizia ha approfittato della confusione anche per provare ad attaccare il Rote Flora, lo storico spazio che qualche anno fa migliaia di persone difesero dallo sgombero respingendo la polizei. Anche questa volta non sono riusciti a prenderlo.
Comunque, dopo la lunga notte di ieri, questa mattina, sin dalle prime luci dell’alba, diversi blocchi hanno paralizzato la città in diversi punti. Le delegazioni ufficiali dirette verso il luogo del meeting hanno avuto grosse difficoltà a raggiungerlo. Alcuni tra gli invitati pare non ce l’abbiamo fatta. La polizia ha caricato duramente diversi blocchi, usando manganelli, pugni in faccia e idranti.
Nel frattempo, il cielo di Amburgo si era riempito di un fumo denso e nero. Molte macchine e alcuni negozi della grande distribuzione, come Ikea, sono stati incendiati. La polizia ha di fatto perso il controllo della città. Si contano numerosi arresti e alcuni feriti.
Alle 15, dalla metro St. Pauli partirà un nuovo corteo, diretto verso la Filarmonica.
La guerra è tutt’altro che finita, e non parliamo solo degli scontri di questi giorni, ma di quella che il modello di governo neoliberale sta sperimentando qui ad Amburgo e che vuole imporre ai giovani e ai popoli di tutta Europa.
Stay tuned, the party has just begun
ps: molti attivisti non sono mai riusciti ad arrivare in città, respinti in frontiera o dagli aeroporti. Tra loro, alcuni compagni del Tpo e Labàs, centri sociali bolognesi, che sono in stato di fermo da quasi ventiquattro ore nell’aeroporto di Amburgo. Saranno rimpatriati, senza alcun motivo.
Il video riassunto dei blocchi di questa mattina
Riassunto della mattinata ad Amburgo dedicata ai blocchi. #BlockG20 #G20HH2017 #WelcomeToHell #NoG20 #NoG20it pic.twitter.com/xVMukMbtNs
— UnColpoAlCuore (@UnColpoAlCuore) 7 luglio 2017