ITALIA
Verità e giustizia per Martina Rossi: sit-in di Non Una Di Meno a Roma e a Firenze
L’appuntamento fiorentino è alle 10 sotto al Tribunale di Novoli mentre quello romano – stesso orario – alla Corte di Cassazione, dove si svolgerà l’udienza per il ricorso alla sentenza di condanna a 3 anni per il tentato stupro di Martina Rossi presentato dai legali di Luca Vanneschi
Martina Rossi muore ventenne il 3 Agosto 2011 precipitando dal balcone di un hotel a Palma de Maiorca nel tentativo di fuggire a un tentativo di stupro. Lorenzo Vanneschi e Alessandro Albertoni saranno condannati nel 2018 per tentata violenza sessuale nei suoi confronti e per averne provocato la morte in conseguenza di un altro reato, sentenza arrivata a seguito di una lunga battaglia legale iniziata dai genitori della ragazza nel 2011, quando l’indagine del caso era stata archiviata per suicidio.
La vicenda giudiziaria è molto travagliata e ha dei tempi lunghissimi anche per i passaggi fra procure: l’inchiesta viene aperta a Genova, città di residenza di Martina Rossi, dove si conclude nel 2014 per poi passare ad Arezzo, comune di riferimento di Castel Fibocchi, in cui risiedono i due imputati. Qui le indagini si concludono nel 2017 e portano nel 2018 alla condanna a sei anni per Vanneschi e Albertoni, ma non finisce qui: due anni dopo gli imputati sono assolti in appello.
Nel frattempo, a novembre 2019 la condanna per morte in conseguenza di un altro reato cade in prescrizione. I legali della famiglia Rossi lo scorso gennaio ottengono l’annullamento in Cassazione della sentenza d’appello e il nuovo processo condanna gli imputati a tre anni per tentata violenza sessuale. Questa condanna è l’oggetto del ricorso dei legali di Vanneschi.
La Cassazione avrebbe dovuto esprimersi già lo scorso 26 agosto su questo ma è stato deciso di non riconoscere l’urgenza di svolgere il processo in seduta estiva, rinviandolo, appunto, al 7 ottobre. Sempre del 26 agosto è la notizia dell’ingresso nel collegio difensivo di Albertoni di un noto avvocato: Franco Coppi, conosciuto per aver difeso, tra gli altri, Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi.
Il reato di tentata violenza sessuale cadrà in prescrizione a metà ottobre quindi se la Cassazione accoglierà il ricorso non ci sarà più tempo per un nuovo processo. Domani infatti è l’ultima occasione per ottenere verità e giustizia per Martina Rossi.
È per questo che Non Una Di Meno sarà in piazza anche domani, dopo aver portato sostegno alla famiglia Rossi già nelle tappe precedenti del processo, a Genova, a Firenze e lo scorso agosto a Roma.
«Scendiamo in piazza sotto alla Corte di Cassazione dove due anni fa avevamo messo in scena il flash mob un violador en tu camino» commenta Serena Fredda, di Non Una Di Meno – Roma, che sottolinea come il problema della violenza istituzionale che veniva denunciato in quella performance sia ancora tutt’altro che risolto: «Spesso – prosegue – i tribunali sono luoghi in cui la violenza che le donne subiscono altrove viene reiterata».
Come fa notare Serena, il fatto che stabilire verità e giustizia per Martina Rossi sia un processo così complesso, travagliato e lungo evidenzia una mancanza di riconoscimento della violenza sulle donne e di individuazione di un problema sociale e strutturale, che rischia di essere legittimato, normalizzato e giustificato.
«C’è il caso specifico di Martina Rossi – prosegue Serena Fredda – ma c’è anche un problema complessivo di lotta alla violenza di genere e sulle donne che deve trovare sponda anche nei tribunali. Il punto non è tanto quello di ottenere una pena per i responsabili, ma è piuttosto quello di avere giustizia: una ragazza di vent’anni che muore per un tentato stupro non può andarsene senza lasciare alcuna traccia. Riconoscere quello che è accaduto vuol dire anche avere gli strumenti per combattere la violenza. E questo non sta accadendo».
Nella giornata di domani lo slogan principale sarà quindi lo stesso che aveva risuonato due anni fa nella stessa piazza: “El violador eres tu”, alle 10 di mattina a Firenze e a Roma.