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MONDO
Per un paese solidale
Nonostante un numero di iscritti che è ai minimi storici, il movimento sindacale statunitense è riuscito negli ultimi anni a ottenere delle vittorie importanti. I suoi successi possono essere uno slancio anche per quei movimenti che in questi anni hanno lottato contro la violenza della polizia, per i diritti all’assistenza sanitaria e contro il cambiamento climatico
Negli ultimi 40 anni, le imprese americane e la classe miliardaria hanno condotto una guerra contro il movimento sindacale in America, che ha fatto dei danni devastanti per la classe media e per la classe lavoratrice.
Quando gli oligarchi tipo Donald Trump ci dicono che l’economia è in una fase di “boom”, hanno ragione – l’economia è in un “boom”, ma per le imprese americane ultra-ricche e che fanno enormi profitti – e che, a proposito, non pagano nulla o quasi in tasse federali. Nel frattempo, ci sono milioni di lavoratori e lavoratrici americane che riescono a malapena ad andare avanti. Anche prima che arrivasse la pandemia, più della metà della persone vivevano di stipendio, decine di milioni non avevano un’assicurazione sanitaria e 500 mila dormivano per strada.
Negli ultimi trent’anni, l’1% più ricco ha aumentato il proprio patrimonio netto di oltre 22 trilioni di dollari e il 50% più povero ha perso 776 miliardi di dollari: un trasferimento di ricchezza enorme e grottesco.
Quello che però dovrebbe farci sperare è che, nonostante la destra e il mondo delle imprese abbiano tentato in ogni occasione di smantellare il potere dei lavoratori e delle lavoratrici, questi stanno reagendo e il movimento sindacale ha ottenuto molte vittorie importanti negli ultimi anni.
I modi concreti per lottare
Nel 2018, decine di migliaia di insegnanti in tutto il paese, dalla West Virginia, Oklahoma e North Carolina all’Illinois, Arizona e Colorado, hanno avuto il coraggio di scioperare e hanno chiesto che finisse il sottofinanziamento cronico delle scuole, oltre che salari e benefit decenti e un futuro migliore per i nostri figli e le nostre figlie.
Solo pochi anni fa, la proposta di un salario minimo di 15 dollari veniva considerata come un’idea “radicale”, ma i lavoratori e le lavoratrici si sono organizzati per dire basta ai salari da fame e sono riusciti a vincere in uno stato dopo l’altro. Ora la legislazione per un salario minimo di 15 dollari è stata approvata in California, New York, Massachusetts, New Jersey, Illinois, Maryland e Connecticut, oltre che in grandi città come St. Paul, Minneapolis e Seattle e in molti comuni, per non parlare di imprese enormi come Amazon e Target.
Mentre lavoriamo insieme per rendere l’assistenza sanitaria un diritto universale, per combattere il complesso industriale militare e mettere fine alle continue guerre in giro per il mondo, per affrontare con coraggio la questione del cambiamento climatico e per mettere fine al razzismo e a tutte le forme di fanatismo, dobbiamo sfruttare lo slancio del movimento sindacale americano di oggi.
Con una percentuale di adesione al sindacato che è ai minimi della storia recente, non è mai stato così importante per noi come oggi rendere più facile per i lavoratori e le lavoratrici entrare a far parte di un sindacato.
Ci sono molti modi concreti per farlo, a cominciare dall’approvazione del mio Workplace Democracy Act per proteggere il diritto per i lavoratori di organizzarsi in qualunque posto di lavoro e di vivere in modo dignitoso. Dobbiamo: eliminare le leggi “right-to-work” [una legislazione fortemente anti-sindacale in vigore in 27 stati degli Stati Uniti e in tutto il settore pubblico, ndt] a livello nazionale; mettere fine all’assunzione dei lavoratori come sub-appaltatori autonomi solo per evitare di dar loro stipendi e benefit dignitosi; garantire il diritto di sciopero ai lavoratori federali; negare le commesse federali ai datori di lavoro che pagano salari da fame, delocalizzano la produzione all’estero e adottano politiche aziendali anti-sindacali.
È evidente che l’adesione al sindacato fa bene ai lavoratori: i lavoratori sindacalizzati guadagnano in media il 22% in più rispetto ai lavoratori non sindacalizzati; il 72% dei lavoratori sindacalizzati ha un piano pensionistico con dei benefit stabiliti, al contrario del 14% dei lavoratori non sindacalizzati;i lavoratori sindacalizzati hanno anche la metà delle probabilità di essere vittime di incidenti sul lavoro o di furti salariali e il 18% di possibilità in più di avere una copertura sanitaria rispetto ai lavoratori non sindacalizzati.
Mai da soli
Più in generale, ricostruire il movimento sindacale in America sarà di grande aiuto mentre cerchiamo di costruire un paese solidale basato sulla giustizia per tutti e tutte. Ecco come la vedo io: quando i tuoi figli e le tue figlie soffrono, soffrono anche i miei. Quando la tua famiglia sta lottando, questo ha un impatto anche su di me.
Nessuno può vincere da solo la lotta contro le dirigenze aziendali e gli interessi dei potenti. Ci riusciremo solo rimanendo uniti.
Il momento in cui ci troviamo come paese è diverso da qualsiasi altro momento nella storia. Abbiamo a che fare con un’orribile pandemia e un economia al collasso. Stiamo assistendo a proteste di massa contro la violenza della polizia e contro un sistema di giustizia penale razzista. Vediamo di fronte ai nostri occhi quelli che sono gli effetti devastanti del cambiamento climatico.
Per affrontare queste questioni urgenti e molte altre, dobbiamo ricostruire il movimento sindacale e porre fine alla morsa delle imprese americane sulla nostra economia e il nostro governo. Dobbiamo creare un paese per la classe lavoratrice e fatto dalla classe lavoratrice che sappiamo possiamo diventare.
Traduzione di Pietro Bianchi. La foto di copertina è di Gage Skidmore
Questo articolo è stato pubblicato sul numero 500 di Labor Notes, uscito a Novembre 2020, che ringraziamo per la pubblicazione