ROMA
“Un anno senza spettacolo”. Lavoratrici e lavoratori verso manifestazione nazionale
Professionisti e professioniste dello spettacolo si sono ritrovati questa mattina ad Acrobax per organizzare la giornata di mobilitazione del 23 febbraio. Già numerose le adesioni da tutta Italia
Ripartono le mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dello spettacolo: questa mattina a Roma, infatti, alcune associazioni si sono incontrate negli spazi del centro sociale Acrobax per riflettere insieme e progettare un nuovo percorso di attivazione e sensibilizzazione. Presenti all’assemblea, indetta da Autorganizzati Spettacolo Roma, numerose sigle e realtà del mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo e una delegazione delle Clap, le camere del lavoro autonomo e precario.
È proprio il rappresentante di queste ultime, Tiziano Trobia, a raccontare quanto emerso nelle tre ore di acceso confronto: «L’assemblea cittadina romana ha visto la partecipazione di moltissime realtà, per promuovere e costruire la manifestazione del prossimo 23 febbraio».
In quella data cadrà il primo anniversario dello stop: lo scorso 23 febbraio veniva emanato il primo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che interrompeva «manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico». Da qui la decisione di raccogliere tutte le iniziative sotto l’hashtag #unannosenzaspettacolo. Spiega ancora Tiziano Trobia: «Dall’assemblea è uscita innanzitutto la decisione di riprendere il discorso lasciato in sospeso alla fine del 2020 e quindi riattivare possibilmente il tavolo inter-ministeriale per la riforma strutturale del settore». Per portare avanti questa istanza, a Roma la manifestazione non si terrà soltanto davanti a un luogo storico della cultura e dello spettacolo, ma raggiungerà anche Montecitorio nella speranza di un incontro con le istituzioni, come richiesto a gran voce dai presidi di tutta Italia.
«Altre rivendicazioni sono invece legate anche alle contingenze: per esempio, lo sblocco immediato del Ristori 5, rimasto in sospeso a causa dell’attuale crisi di governo», continua Tiziano Trobia.
Il decreto, approvato in data 21 gennaio, è poi rimasto in sospeso sin da quando, il 26 dello stesso mese, Giuseppe Conte ha presentato le sue dimissioni al Presidente della Repubblica. Una situazione che grava ulteriormente su tutte e tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo e della cultura e ancora non vedono una fine alla propria inattività forzata. «Per tutti questi motivi il 23 febbraio sarà una data molto importante: per ora sono undici le regioni che hanno già confermato la partecipazione e venti le città, ma continuano ad arrivare sempre nuove adesioni», sottolinea il delegato di Clap, che conclude con una promessa: «Si prospetta dunque una giornata tenace e assolutamente necessaria, anche per organizzare una serie di iniziative che proseguano durante tutta la primavera».