ROMA

Un 25 aprile di resistenza, ieri e oggi

Iniziative in tutta la capitale e in tutto il paese in occasione della festa della Liberazione, un momento di celebrazione e di lotta, nel quadro di una situazione politica sempre più grave

Anche quest’anno la città di Roma sarà costellata di iniziative, eventi e feste per l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Vi saranno due cortei principali, uno a Roma Sud, l’altro a Roma Est.

A Roma Sud il corteo partirà da Largo Bompiani alle 9, per concludersi a Porta San Paolo. Il corteo è quello ufficiale indetto dall’ANPI, ma aderiscono e partecipano attivamente anche molte realtà sociali autorganizzate del quadrante meridionale della città, tra le quali la Rete Roma Sud che scrive nel suo comunicato: «Perché ogni giorno nei nostri percorsi di lotta, nei nostri spazi sociali, nelle scuole e nelle strade di questo territorio portiamo avanti il lascito dei partigiani e delle partigiane che hanno lottato, anche a costo della vita, per la liberazione, per la libertà, per i diritti fondamentali di tutt3.[…] Perché ancora una volta essere antifascist3 vuol dire prendere posizione, “parteggiare e non essere indifferenti”. Ma vuol anche dire continuare a immaginare una società altra».  La Rete lancia poi l’appuntamento ormai tradizionale a parco Schuster a fine corteo con pic nic musica e spettacoli per tutto il pomeriggio.

A Roma Est invece si snoderà un altro corteo promosso da una ampia coalizione di realtà sociali autoorganizzate del territorio e che partendo da Villa Gordiani (Largo delle Terme Gordiane) arriverà fino al Quarticciolo, dove per il secondo anno verrà organizzata una grande festa con gruppi che suoneranno dal palco alternandosi con interventi e spettacoli di ogni tipo. Nell’appello del corteo si ribadisce che «oggi più che mai, a ottant’anni dalla guerra partigiana, la liberazione e la resistenza antifascista non sono solo una questione di memoria storica, ma un impegno quotidiano, urgente e attuale. Liberarsi ora e resistere all’insostenibilità di un presente, in cui l’autoritarismo si afferma come forma matura delle democrazie rappresentative e le frontiere del mondo tornano a essere fronti bellici. Liberarsi ancora e lottare contro un governo che reprime, affama, criminalizza e discrimina. Un governo reazionario che viene da una tradizione stragista e i cui esponenti non nascondono le loro nostalgie verso quel fascismo, che un secolo fa, ci portò nell’abisso della fame, degli eccidi e della guerra.[…]  Questo governo si nutre di una serie di miti, di una serie di slogan, che fomentano politiche di odio, sovraniste e securitarie: dal mito della difesa dei confini, a quello della sicurezza nazionale; Dal mito della “famiglia tradizionale”, a quello della pace militarizzata».

Altri appuntamenti pomeridiani ormai storici della capitale sono quello a piazza Nuccitelli al Pigneto e quello del Parco degli Acquedotti al Tuscolano.

In tutti questi momenti cittadini sarà forte la centralità della questione palestinese, con il rinnovo del sostegno solidale alla popolazione di Gaza e la richiesta di un immediato cessate il fuoco per fermare il tremendo genocidio in corso.

Come sempre tutto il Paese sarà costellato di cortei e momenti di ricordo collettivo, con molta attenzione nei confronti della manifestazione milanese, che quest’anno ha visto crescere l’attesa e la preparazione grazie alla iniziativa de “Il Manifesto” che ha lanciato l’idea di replicare quel 25 aprile del 1994, il primo dell’epoca Berlusconi. Quella giornata, nonostante la giornata di pioggia intermittente, vide riversarsi nelle strade della città meneghina migliaia e migliaia di persone, quasi a voler dire “non abbasseremo la testa”.

A differenza di 30 anni fa, il 25 aprile 2024 non è il primo del governo Meloni, ma è senza dubbio quello in cui gli effetti della linea politica reazionaria e fascista della maggioranza si percepiscono più duramente.

I diritti sociali sono sempre più a rischio, con l’abolizione del reddito di cittadinanza, l’ulteriore precarizzazione del lavoro, l’attacco al sistema sanitario nazionale. I diritti civili parimenti sono sotto tiro, con misure coercitive e razziste contro le persone migranti e, da ultimo, con l’attacco spaventoso al diritto all’aborto.

Il sistema informativo nazionale è sempre di più un megafono governativo visto il controllo che si sta esercitando sulla Rai e sulla maggior parte dei media anche in una fase pre-elettorale.

La lista degli orrori in un anno e mezzo di governo è lunga e difficilmente esaustiva ma vale la pena ricordare pure il negazionismo climatico, gli attacchi alle persone trans, il modello autoritario e punitivo della scuola di Valditara, la volontà di imporre la propria narrativa neofascista nello spazio culturale o ancora le alleanze con le peggiori destre europee che pianificano di prendere il potere a Bruxelles alle elezioni di giugno.

Nel frattempo viviamo in un sistema di guerra globale che vede le spese militari alle stelle e le potenze nucleari giocare a chi fa più paura all’altro.

Lo scenario è tutt’altro che incoraggiante, ma proprio per questo abbiamo tutt3 bisogno di un momento come il 25 aprile, per respirare a pieni polmoni, per riconnettere lotte e resistenze di ieri e oggi, per farci ispirare da quanto accadde 79 anni fa, per trovare forza e determinazione per affrontare insieme uno dei momenti più difficili della storia recente.

Ora e sempre resistenza.

Foto di copertina di Rete Roma Sud