Tunisia: rinviato lo sciopero generale.
Il governo tratta con l’UGTT che annulla, per ora, la mobilitazione
Il 12 dicembre, alla vigilia dello sciopero generale in Tunisia, dopo frenetiche trattative fra UGTT e governo, è stato raggiunto un accordo tra le due parti. I punti di tale compromesso sono stati poi presentati alla Commissione Nazionale Amministrativa che ha discusso la proposta per molte ore, dividendosi fra chi avrebbe voluto mantenere lo sciopero e chi invece riteneva di doverlo cancellare, ritenendo di aver ottenuto un cambiamento nell’atteggiamento del governo. Comunque, ha prevalso quella che molti ritengono una decisione di buon senso cioè l’annullamento dello sciopero, principalmente a causa della situazione di grave instabilità che sta attraversando la Tunisia dal punto di vista della sicurezza.
Il 10 dicembre vi è stata l’uccisione di un sottufficiale della guardia nazionale in un conflitto a fuoco fra un gruppo terrorista al confine con l’Algeria nella località di Feriana, regione di Kasserine. Ciò ha evidentemente riportato in primo piano il problema dell’infiltrazione di gruppi jihadisti. Oltre a questo, si è temuto di andare incontro a gravi “Provocazioni da parte dei famigerati “Comitati di protezione della rivoluzione”, dato che in alcune moschee degli imam avevano attaccato duramente la decisione dello sciopero, arrivando a chiedere il “martirio” contro i miscredenti dell’UGTT.
Durante la conferenza stampa di questa mattina (nella foto) il segretario generale dell’UGTT, Houcine Abbassi, ha rivendicato la maturità della propria organizzazione che di fronte al pericolo di una guerra civile ha scelto, secondo le sue parole, “il bene del paese”. Ha rilanciato il dialogo fra le varie parti della società, il governo e i partiti per un’ampia discussione sui problemi urgenti e che indichi un percorso per trovare nuovamente un consenso minimo almeno su alcuni dei punti principali, fra cui ha indicato quello della violenza.
Sono stati successivamente illustrati I punti dell’accordo fra il governo e l’ UGTT. L’UGTT ha chiesto e ottenuto che il governo si renda garante in prima persona della sicurezza di tutti i partiti e organizzazioni; che venga riconosciuto che l’UGTT ha subito un’aggressione; che venga istituita, al massimo entro 10 giorni, una commissione d’inchiesta indipendente e plurale che intraprenda seriamente delle indagini sugli attacchi che la” Lega per la difesa della rivoluzione” ha compiuto contro le sedi dell’UGTT. Tale commissione avrà un mese di tempo per portare a termine il suo compito. Al termine di questo periodo, se non ci saranno risultati concreti, il sindacato si riserva di riprendere le iniziative che riterrà più opportune. Inoltre, i risultati dell’inchiesta dovranno portare ad una azione giudiziaria da parte del governo contro i responsabili dell’assalto alla sede nazionale dell’UGTT.