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“Chi vi salva da ogni guaio? Capitano Calamaio!”
La città solidale ha trovato un nuovo eroe, pirata eco-pacifista, che “ai coltelli e alle pistole preferisce le parole”: il 22 settembre la presentazione del libro alla Libreria Notebook dell’Auditorium, ad ottobre al festival Logos all’ex Snia Viscosa,
Negli ultimi anni, a Roma, questo inno-ritornello è risuonato nei teatri, nelle scuole, nelle piazze del 25 aprile, nei centri sociali, nelle feste di quartiere, nelle iniziative antirazziste, in difesa del “lago che combatte” (spesso insieme al suo sodale Militant A, Assalti Frontali). Un successo straordinario, certificato dai 30mila spettatori che, dal 2013 al 2018, hanno affollato il Teatro Sistina per una serie di spettacoli dedicati alle scuole e alle famiglie.
La città solidale ha trovato un nuovo eroe, pirata eco-pacifista, che «ai coltelli e alle pistole preferisce le parole». Parole e musica che sono entrate nella testa e nella quotidianità di tante bambine e bambini, ma anche di genitori costretti, in macchina o a casa, a consumare cd, pennette, display, ma anche libri e fogli da disegno. Ma spesso sono proprio gli adulti a cantare a squarciagola le hit del Capitano.
Capitan Calamaio e la regina Katrame è il titolo dell’ultimo libro-avventura, pubblicato da Momo edizioni, una giovanissima e promettente casa editrice che sta lavorando a una collana di libri per bambini. Scritto da Massimiliano Micheli e da Lenina Giunta, che cura anche le illustrazioni, è il secondo capitolo della saga di questa ciurma anomala, in viaggio tra mille avventure nei “Mari della conoscenza”. Massimiliano esordisce sul palcoscenico giovanissimo, come cantante e autore; studia e lavora in campo teatrale, fino a specializzarsi in produzioni per ragazzi.
Oggi è l’autore degli adattamenti teatrali e di tutte le canzoni degli spettacoli di Calamaio, vestendo in esclusiva i panni del personaggio. Lenina – un nome un programma – scrive storie e sceneggiature fin da bambina, disegna illustrazioni, loghi, locandine per concerti e spettacoli. È la presidente di EduCreativa, il progetto che cura gli eventi pubblici del nostro pirata (www.capitancalamaio.com).
La storia del Capitano nasce nella primavera del 2011, in occasione dell’inaugurazione di una biblioteca scolastica. Il personaggio viene annunciato da un messaggio recapitato dentro una bottiglia, contenente il misterioso ritratto di un pirata che, anziché la spada, impugna un libro.
Quando finalmente sbarca a scuola in carne e ossa, proclama di preferire alle armi le parole e canta «…un forziere vi ho portato, dentro non ci son monete, né diamanti, argento e oro, ma gioielli da sfogliare, più preziosi di un tesoro». Il pirata infatti porta in dono i libri che l’associazione Piccoli Giganti ha raccolto nel quartiere. Quel primo arrembaggio tra i banchi, sulle note di un inno trascinante, lascia stupefatti bambine, bambini, genitori e insegnanti.
Calamaio è un pirata speciale, ambasciatore di cultura e ambientalista radicale per conto della principessa Acquerella, custode dell’Isola del Sapere. Con la nave Pergamena porta in giro per il mondo il suo prezioso carico di libri, riportando a casa i testi rovinati per restaurarli. Accanto al Capitano, una ciurma meticcia, dedita a salvaguardare scienza, cultura e arti, a difendere la natura dagli inquinatori, a combattere razzismo e sessismo. Penna e Pennino si occupano della cambusa e della vedetta, Biro e Stilo sono i gemelli timonieri, Inchiostro è il Nostromo, Diapason il delfino, Petra la Pappacornacchia che comunica telepaticamente con gli umani. Tutta la storia è attraversata da canzoni e duetti, in una sorta di musical per bambini.
In questo nuovo capitolo i pirati devono fermare la cattivissima Regina Katrame che vuole distruggere il mondo intero. La Regina è tristemente famosa per aver già avvelenato la magnifica terra di Arcobalenia, provocando la morte tra gli adulti e un esodo della popolazione più giovane che, superato il portale del Mondo Ostile, è andata ad abitare tre nuovi mondi: L’Isola di plastica, la Foresta di metallo e la Montagna di vetro.
Questi giovani “migranti climatici” sono guidati dalla condottiera Macchiolina. Ed è proprio una delle prime “scene”, relative al salvataggio dei naufraghi di Arcobalenia, a segnare il ritmo e l’anima del racconto.
La Regina escogita un piano diabolico: sequestrare la principessa Acquerella nella sua dimora per attirare Calamaio e, attraverso la magia grigia, renderlo schiavo del suo funesto progetto. In questo modo potrà sfruttare la Pergamena non per trasportare libri e sapere ma per scaricare in tutti i porti il suo carico di veleno, cemento e distruzione.
La ciurma, ovviamente, venderà cara la pelle, tra piani squinternati, trovate temerarie, canti e inni di festa e di lotta. In una avventura che definisce la banda pirata come spazio di vita allergico alle gerarchie, all’eroismo individuale e al testosterone ingiustificato («Sono una piratessa non un principessa», ricorderà Macchiolina a Pennino).
Un mondo ideale dove per il nemico non è previsto nessun carcere, nessuna punizione ma, eventualmente, una possibilità di cambiamento. Una storia avvincente quella di Katrame, che riserverà alla fine un colpo di scena catartico.
Lo stesso Capitano è una figura di comando atipica rispetto alla narrazione di scuola, quella che fa del capo l’uomo che non deve chiedere mai. Calamaio “suggerisce” invece di impartire ordini, è un uomo fragile, che ha paura come tutti, messo in discussione quotidianamente dal piccolo Penna come dal nostromo musicista Inchiostro, che ha scelto di utilizzare la forza delle parole e delle note invece della violenza della spada (anche se la Trombaschiacciatimpani di Biro e Stilo sarà una vera e propria bomba ultrasonica).
Una strategia narrativa che, a volte, può lasciare un po’ perplessi i pignoli del conflitto, che non si lasciano convincere facilmente da un messaggio di resistenza che esclude la violenza. Le storie del Capitano, invece, segnalano un punto di vista diverso, tratteggiano un percorso narrativo fantastico di massima coerenza ideale e politica – ovviamente spregiudicata – tra mezzi e fini, tra ricerca della bellezza e scelta pacifista, difesa della conoscenza e della natura, odio per i confini e un mondo dai porti sempre aperti. Cose non scontate in questi tempi complicati, di odio contro i poveri e di un mondo ormai al collasso.
Domenica 22 settembre, alle 17, prima presentazione del libro alla Libreria NoteBook dell’Auditorium; a ottobre, secondo arrembaggio a Logos, Festa della parola, all’ex Snia Viscosa. Poi il veliero salperà nei mari della città solidale, per sbarcare negli spazi sociali e nelle terre pirate. Buon vento!