ITALIA
Polizia circonda presidio NoTav in Val Clarea: militanti resistono tutta notte
A poche ore di distanza dall’insediamento di un presidio del movimento NoTav in Val Clarea, blindati di carabinieri e polizia hanno circondato gli attivisti e le attiviste che hanno hanno resistito tutta notte, arrampicandosi e incatenandosi sugli alberi
In Val Clarea i NoTav resistono e costringono le forze dell’ordine ad abbandonare i tentativi di sgombero. Il presidio permanente del movimento è stato infatti circondato da uomini e mezzi di polizia e carabinieri verso le due del mattino di stanotte. Attivisti e attiviste si erano insediati nella valle durante la giornata di sabato, lanciando un appello per un’estate di mobilitazione che contrasti la probabile ripresa dei lavori per il progetto dell’alta velocità (progetto, tra l’altro, recentemente bocciato dalla Corte dei Conti europea). Si legge dall’appello: «Le stesse persone che con grosse lacune ci dicevano di stare a casa e organizzavano alla bene e meglio ciò che è sopravvissuto ai tagli della sanità pubblica degli ultimi anni, oggi spingono sull’acceleratore per la ripresa della Torino Lione, auspicando una sburocratizzazione e quindi una velocizzazione di tutto l’iter di questa, come di molte grandi mala-opere».
Sembra infatti che i cantieri del Tav possano riaprire a breve. Dopo il ritrovo nel comune di Giaglione, situato all’imbocco di Val di Susa, Val Cenischia e Val Clarea, nel pomeriggio di ieri i e le militanti hanno compiuto un giro di monitoraggio delle aree di lavoro per la Torino-Lione, iniziando poi a discutere su come opporsi a un’eventuale ripresa. Verso sera sono dunque giunte notizie che riportavano l’arrivo di blindati di carabinieri e polizia nelle zone antistanti, pronti a raggiungere il presidio. Così è infatti avvenuto nelle prime ore del mattino: agenti in tenuta antisommossa hanno circondato attivisti e attiviste che si sono incatenati e barricati sugli alberi, riuscendo per ora a scongiurare lo sgombero.
Nel frattempo – si legge dall’account Twitter del movimento NoTav – alcune ruspe hanno iniziato a sbancare una parte delle rive del torrente nel tentativo di recintare il cantiere, mentre la polizia ha impedendo di accedere nell’area ai giornalisti e a chi è accorso in solidarietà del presidio.
Secondo i e le militanti, «questa brusca accelerata rappresenta l’ennesima mossa scomposta di Telt & soci. Presi dal panico per la sonora bocciatura del raddoppio della Torino-Lione da parte della Corte dei conti europea, provano goffamente a riprendere in fretta e furia i lavori. Per spostare un po’ di terra in riva al fiume, per l’ennesima volta, le autorità italiane hanno mobilitato centinaia di poliziotti e carabinieri, con un costo folle, in un momento particolarissimo per tutto il paese che richiederebbe di investire risorse ingenti per ben altre priorità».
A proposito di dispiegamento di forze ed energie, pare infatti che anche il Ministero dell’Interno abbia emanato d’urgenza un’ordinanza che consenta di chiudere le aree circostanti il cantiere e il presidio del movimento NoTav. Con tutta probabilità, oggi i gruppi di interesse e di potere che attivisti e attiviste chiamano «i lobbysti del tunnel» si prepareranno a un altro tentativo di fiaccare la contestazione e riprendere i lavori dell’opera giudicata “costosa e inutile” dalla Corte dei Conti europea. Si prepara, però, anche la “resistenza” che questa notte ha dato prova di essere forte e determinata: alle 18 appuntamento da Genio a Giaglione per dare il cambio ai presidianti della Clarea.
Foto di copertina da Notavinfo Notav