ITALIA

Stop genocide day: fermiamo il genocidio

Il giorno della celebrazione delle Forze Armate, ricercatrici, ricercatori, docenti e personale tecnico amministrativo delle Università ed Enti di Ricerca si mobilitano contro le collaborazioni con Università e industrie belliche

Nel giorno di celebrazione nazionale delle Forze Armate, in un clima di crescente riforma autoritaria dello stato (DDL 1660) e sostegno politico e militare al genocidio perpetrato dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese, La Rete Ricerca e Università per la Palestina (RUP) insieme a Docenti per Gaza, lanciano il 4 novembre lo STOP GENOCIDE DAY, una giornata di agitazione e di sciopero bianco nei luoghi di lavoro della conoscenza. Insieme ad altre iniziative intraprese presso molte scuole di ordine e grado, lo STOP GENOCIDE DAY ha l’obiettivo di mobilitare lavoratori/trici, studenti delle università e dei centri di ricerca italiani contro la guerra e la militarizzazione della società e dei luoghi di formazione.

La RUP, una rete nazionale di docenti, ricercatori/trici, lavoratori/trici della Pubblica Amministrazione delle università e dei centri di ricerca italiani, riconosce il ruolo fondamentale che le nostre università e centri di ricerca hanno nella costruzione di una società civile democratica, che rispetti il principio di autodeterminazione dei popoli, i diritti umani e la tutela dell’ambiente.

La mobilitazione del 4 novembre pone l’attenzione sulla definizione da parte della Corte Internazionale di Giustizia degli eventi che hanno portato alla distruzione quasi totale della Striscia di Gaza da parte di Israele come plausibile genocidio. Oltre alle 43.000 persone uccise dai bombardamenti indiscriminati di abitazioni e infrastrutture civili, le 100.000 ferite, le oltre 10.000 disperse, e un numero di sfollati che si aggira intorno ai 2 milioni, ricorda con forza
come assieme all’infrastruttura civile, è scomparso anche il sistema di istruzione: nella Striscia di Gaza non esiste più nessuna delle sue 12 università e più dell’80% delle scuole è stato distrutto.

Gli obiettivi della mobilitazione sono:

  • Un immediato e permanente cessate il fuoco, la fine dell’occupazione e del regime di apartheid israeliano, per il legittimo diritto al ritorno del popolo palestinese come sancito dalla dichiarazione 194 del 1948 dell’ONU.
  • L’applicazione di codici etici inclusivi e processi di due diligence per garantire ogni estraneità dei nostri luoghi di lavoro con violazioni dei diritti umani, guerre e genocidi.
  • L’impegno del governo e delle università a finanziare i processi di ricostruzione dei territori palestinesi occupati e bombardati e di tutto il loro sistema educativo.

Le richieste della mobilitazione sono:

  • L’interruzione immediata delle forniture di armi a Israele da parte dell’Italia (terzo fornitore di armi a Israele al mondo, dopo USA e Germania).
  • La sospensione degli accordi accademici con gli atenei e le aziende israeliane fino a che non si otterrà la fine del genocidio e del regime di apartheid e occupazione in Cisgiordania.
  • L’interruzione delle collaborazioni fra le università e le aziende che fanno parte del settore militare industriale e di ogni accordo a possibile scopo dual-use per non essere complici del presente e futuri massacri.

Lo #stopgenocideday prevede lo streaming del seminario online
FERMARE IL MASSACRO. STRUMENTI PACIFICI DI LOTTA E LIBERAZIONE , con Omar Barghouti, Luigi Daniele e
Carla Pagano, dalle ore 11 (link per registrarsi) e l’organizzazione di incontri e dibattiti locali negli atenei. Le iniziative locali sono in continuo aggiornamento, vedere nostro sito e mappa interattiva.

Immagine di copertina da Wikicommons

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