ROMA
Stadio di Pietralata, un regalo alla speculazione immobiliare
Nelle aree che erano di proprietà delle Ferrovie dello Stato è stata realizzata la sede centrale della banca Paribas, con un lauto profitto. Lo stadio della A.S.Roma consentirà la cementificazione delle altre aree ferroviarie. Mentre i riflettori sono puntati sull’insensato stadio i dirigenti della società stanno portando a casa un gigantesco affare immobiliare
La scena che vediamo in un teatro è perfetta. Solo chi sta dietro le quinte riesce a cogliere la complessità del lavoro necessario allo svolgimento della recita. Il regista, dal canto suo, sa quali scene si susseguiranno.
La vicenda dello stadio della Roma a Pietralata è una gigantesca recita dove in pochi conoscevano l’esito. Il sindaco Gualtieri era stato appena eletto e, senza aver mai parlato della necessità di costruire uno stadio durante la sua campagna elettorale, propone di costruirlo a Pietralata «su terreni di proprietà del comune».
Un’affermazione falsa a metà, perché il comune non è proprietario di tutte le aree indispensabili a realizzare lo stadio ma solo di una parte. Vedremo meglio in conclusione questa forzatura.
Torniamo per ora alla regia dell’operazione. Pietralata confina con le preziose aree delle Ferrovie dello Stato a nord della stazione ferroviaria Tiburtina. Aree preziose se solo si potesse costruire la valanga di cemento che le stesse Ferrovie dello Stato avevano ottenuto sui terreni a sud della citata stazione ferroviaria. Oggi su quelle aree che una volta erano di proprietà di tutti i cittadini, perché le Fs erano una società pubblica, c’è la gigantesca sede centrale della banca Paribas.
Fs era dunque già stata beneficiata dalla speculazione fondiaria e l’operazione aveva portato risorse economiche preziose per reinvestire sulla rete e per pagare i lauti stipendi e benefit dei dirigenti apicali, dall’amministratore delegato fino agli altri “menager”. In buona sostanza, FS poteva ammettere di aver guadagnato dall’operazione edilizia e di non aver nulla da chiedere per il futuro. Ma quando mai. Fs vuole costruire altri enormi edifici e guadagnare ulteriori fortune.
Non ce ne vorrà il sindaco Gualtieri, ma questa è la genesi della proposta dello stadio della Roma. Lo stadio è stato un utilissimo paravento per consentire la cementificazione delle aree ferroviarie. Mentre i riflettori erano puntati sull’insensato stadio, infatti, i dirigenti della società stanno portando a casa un gigantesco affare immobiliare. E bravo Gualtieri.
Ma torniamo alla mezza bugia – mezza verità sulle “aree comunali” che avrebbero permesso la realizzazione dello stadio. Sono stati da qualche mese sgomberati due edifici di legittima proprietà privata e legittimamente abitati da famiglie. Fuori di casa, hanno tuonato gli uffici tecnici del Comune. Dobbiamo permettere alla società A.S. Roma di fare i sondaggi geognostici.
Ecco svelato il secondo mistero. I sondaggi li farà la Roma, non il Comune, e lo stadio sarà del suo presidente pro tempore Friedkin, facoltoso miliardario statunitense che – detto per inciso – non avrebbe nessuna necessità di essere beneficiato dal Comune di Roma, e cioè dalla intera collettività romana.
Ma così va il mondo di Gualtieri. I legittimi proprietari di case e di terreni dovrebbero essere sloggiati dal luogo in cui vivono e – alcuni – sono nati per rendere felice il miliardario americano.
Gualtieri, insomma, appare più orientato a difendere grandi miliardari come Friedkin. Ottenendo in cambio il tifo incondizionato di un giornale che di poteri forti ne sa qualcosa, essendo di proprietà di uno degli uomini più potenti d’Italia, Francesco Gaetano Caltagirone. Il 23 ottobre 2024 “Il Messaggero” titolava: «Nuovo stadio della Roma. La burocrazia frena l’iter. Trivelle in azione ma serva la sentenza dei giudici. Slittate le decisioni sugli abusivi che occupavano l’area di Pietralata».
I giudici che – per nostra fortuna viviamo ancora in uno stato di diritto – possono essere chiamati in causa dai legittimi proprietari danneggiati, diventano per il quotidiano “burocrazia” che blocca lo sviluppo. Bravo ancora a Gualtieri.
Lo stadio a Pietralata non si deve fare, a giudizio di un battagliero comitato e di una larga parte della città. Confina con un grande ospedale pubblico, distrugge un bosco esistente di circa 10 ettari ed è servito soltanto dalla sempre congestionata via dei Monti Tiburtini. Vanno dunque trovate altre aree idonee che non danneggino le persone per bene per fare un regalo ai miliardari.
Il 𝟕 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝐎𝐑𝐄 𝟏𝟓:𝟎𝟎 – 𝐓𝐔𝐓𝐓_ 𝐈𝐍 𝐂𝐀𝐌𝐏𝐈𝐃𝐎𝐆𝐋𝐈𝐎.
Una manifestazione convocata da tutt_ quell_ che si battono in difesa di diritti primari, quali la salute della popolazione e la casa, contro il consumo di suolo a tutela degli ecosistemi e la salvaguardia dei beni e degli spazi pubblici chiederà di fermare la cementificazione, il disboscamento e il consumo di suolo come nel caso dello Stadio della Roma ai danni del Parco di Pietralata o del pratone di Torre Spaccata.
L’immagine interna è tratta dal sito Urbanistica del Comune di Roma
L’immagine di copertina è di Daniele Napolitano
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