ROMA
«Stabilizzare i precari subito». Occupato l’ingresso di Anpal Servizi
Lavoratori e lavoratrici di Anpal Servizi entrano nell’atrio della sede centrale dell’agenzia e lo occupano per protestare contro la mancata stabilizzazione della loro posizione lavorativa. Duramente contestato il presidente Domenico Parisi
Lavoratori e lavoratrici di Anpal tornano a scioperare e a protestare sotto la sede centrale dell’agenzia, in via Guidobaldo Del Monte a Roma. Nonostante gli ormai due anni di scioperi, presidi e azioni, infatti, ancora non si è risolta la situazione dei 654 “precari storici” in attesa di una stabilizzazione sancita tra l’altro dalla Legge 128/2019, approvata otto mesi fa. «L’obiettivo è farci ricevere dal ministro del lavoro Catalfo», afferma il sindacato Clap – Camere del Lavoro Autonomo e Precario, impegnato da tempo in un percorso di mobilitazione con il personale di Anpal. «Perciò abbiamo indetto una manifestazione nazionale, a cui saranno presenti lavoratori e lavoratrici precarie anche di altre regioni».
L’azione rivendicativa di oggi, iniziata attorno alle ore 11, arriva infatti sulla scorta di assemblee e discussioni, alcune delle quali svoltesi on-line anche durante il periodo di emergenza sanitaria.
«Occorre ripensare l’intero meccanismo delle politiche attive del lavoro», commenta sempre il sindacato Clap.
«Si tratta di politiche che vengono smentite dall’interno: com’è possibile che l’agenzia che dovrebbe far funzionare le misure del reddito di cittadinanza abbia quasi il 95% di dipendenti precari?».
La risposta sembra abbastanza chiara ai e alle manifestanti, che dopo essersi ritrovati all’entrata dell’agenzia ne hanno occupato il corridoio d’ingresso entrando nell’atrio con tende e cartelloni. «C’è un blocco di potere che impedisce qualsiasi azione», denunciano davanti ai giornalisti e al servizio d’ordine dell’agenzia. «È ora di prendere una decisione e l’unica decisione da prendere è la stabilizzazione dei precari storici».
A essere sotto accusa è soprattutto il quadro dirigenziale dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e in particolare il presidente Domenico Parisi. Il professore dell’Università del Mississippi, voluto a capo dell’agenzia dall’ex-Ministro del Lavoro Luigi di Maio, è stato infatti contestato da più parti per la sua gestione del reddito di cittadinanza e per la scarsa attenzione ai diritti del lavoro dei dipendenti della sua stessa azienda: il 24 giugno nove parlamentari hanno inviato una lettera al premier Giuseppe Conte, chiedendo di adottare «idonei provvedimenti», mentre dirigenti di Anpal membri della Commissione Lavoro della Conferenza della Regioni lo hanno attaccato su spese poco giustificate.
«Non si capisce allora perché il governo non prenda provvedimenti», conclude il sindacato Clap.
«A luglio i contratti dei precari storici sono in scadenza, rischiando di trovarsi dall’altra parte della barricata: da personale che si occupa di trovare un lavoro a disoccupati senza un’occupazione. Siamo detrminati a farci ricevere dalla Ministra, non ce ne andremo».