ROMA
Spazi sociali sotto attacco. Tanto per cambiare
Un bollettino di 18.000 euro a Casale Falchetti (Centocelle). Alla faccia della Corte dei Conti e delle promesse degli Assessori.
Avrebbe voluto avere un tono ‘rassicurante’ il proclama lanciato dall’assessore Mazzillo pochi giorni fa a mezzo stampa, in cui affermava che l’Amministrazione Capitolina si stava impegnando a recepire le recenti sentenze della Corte dei Conti: quelle sentenze che, ad aprile scorso, avevano stabilito l’erroneità della richiesta del pagamento del canone concessorio a valore cosiddetto “di mercato” e la correttezza della corresponsione del canone ridotto anche nelle situazioni in cui non sia ancora intervenuta una regolare concessione. Quelle sentenze che di fatto smentiscono le assurde richieste di messa a reddito e contabilizzazione di presunti ‘danni erariali’ prodotti dai mancati pagamenti per le associazioni e gli spazi sociali che utilizzano il patrimonio indisponibile a Roma.
Nonostante il tono ‘rassicurante’, però, in piena torrida estate sembra proprio che stiano evaporando le attese di chi anima questa città e la fa vivere con innumerevoli iniziative culturali e sociali, di vedere finalmente risolta la questione del regolamento sul patrimonio pubblico e i beni comuni mediante un processo di reale partecipazione. Gli unici che solerti, miopi e indefessi continuano a lavorare e a produrre sono gli uffici della società di riscossione del comune PRELIOS, che continuano a recapitare lettere minatorie e bollettini folli, esigendo cifre astronomiche per associazioni no profit e spazi autogestiti.
È quanto accaduto al Laboratorio Sociale 100 Celle, che ieri si è visto recapitare un bollettino di 18.000 euro, importo che sarebbe – a detta loro – il corrispettivo di mesi di canone concessorio a prezzo di mercato, da pagare entro 5 giorni. È evidente che queste provocatorie missive saranno debitamente rimandate al mittente con regolare diffida, ma ci chiediamo come si può ancora confidare nella buona fede e nei processi di partecipazione con un’amministrazione che agisce in modo così schizofrenico.
Chiediamo che vengano predisposti controlli sugli uffici e sui responsabili che continuano ad agire in modo illeggittimo e scoordinato da processi ‘politici’, processi che comunque stentano e rimandano la soluzione di questa vicenda su cui la Roma solidale in questi ultimi due anni ha espresso alti momenti di lotta e progettualità.