ITALIA
Smash Repression a Napoli. La street Parade contro il 434bis
Sabato scorso le strade italiane hanno iniziato a ballare a ritmo tekno. Diverse sono state le Street Parade autorganizzate e spontanee dove i partecipanti hanno superato di gran lunga il numero 49 previsto dalla legge 434 bis
La città del Vesuvio non poteva certo stare a tacere dopo l’insediamento del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni, a forte trazione settentrionale data la provenienza della maggior parte dei ministri. L’occasione è arrivata con il famoso decreto anti-rave, uno delle prime decisioni dal cosiddetto “governo degli italiani”.
Una legge che a molti è sembrata pura e semplice propaganda sotto numerosi punti di vista. Innanzitutto si cerca di affrontare un determinato tema con un’unica soluzione: la repressione. Ma la storia insegna che, ogni volta che si è cercato di reprimere un fenomeno, quel fenomeno ha attratto sempre più gente e si è allargato sempre di più.
Piazza Plebiscito a Napoli durante la Street Parade, foto di Roberto Consiglio
Inoltre, secondo il decreto in questione, sono le sole feste illegali dei luoghi di spaccio. In questo gruppo, però, non vengono minimamente citate le numerose discoteche di moltissime città italiane in cui, ogni volta che si organizza una serata, non mancano certo le sostanze stupefacenti da assumere.
La differenza chiara e netta tra questi due tipi di divertimento sta alla base: i rave vanno contro il concetto di sfruttamento capitalistico e cercano di tenersi fuori dalle logiche di mercato e di guadagno essendo totalmente gratuiti. Nelle discoteche invece si porta avanti, a 360°, il concetto del mero guadagno facendo pagare l’entrata anche 20/25 euro (se non di più) e stabilendo i prezzi dei cocktail e delle birre non proprio “a buon mercato”.
Per far sentire la loro voce contro questa nuova legge, numerosi spazi occupati e realtà militanti napoletani avevano convocato, per sabato 17 dicembre, una street parade per le strade del centro che hanno intitolato “Smash Repression”.
L’iniziativa ha trovato l’appoggio di anche altre importanti città italiane: da Torino a Firenze passando per Bologna. A Roma si è invece svolto non un corteo ma una festa con casse montate nell’area delle Terme di Caracalla.
Gli stessi organizzatori, nella conferenza stampa di presentazione dell’evento svoltosi qualche giorno fa, hanno presentato questa iniziativa per «rivendicare il diritto alla musica, alla socialità, alla sperimentazione fuori dalle logiche del mercato […] Il decreto nasconde una grande ipocrisia e ad essere sotto attacco sono le esperienze autogestite che vengono criminalizzate e tante altre forme aggregative (come i rave) che vengono sanzionate addirittura con un reato ad hoc che ha la discrezionalità di reprimere molte più forme di espressione».
Street Parade di Bologna, Foto di Francesco Arrigoni
Anche la situazione in città è stata criticata visto che, gli stessi organizzatori della Smash Repression, hanno attaccato il sindaco Gaetano Manfredi affermando che «la questione “antimovida” a Napoli segue la stessa logica: nel nuovo regolamento si reprimono le dinamiche di aggregazione autogestite o spontanee proprio mentre si consolida la più grande privatizzazione dello spazio pubblico degli ultimi 30 anni riempiendo le piazze di tavolini dei bar»
Una giornata di lotta a cui hanno aderito numerose realtà locali: dai sound crew ai centri sociali passando per collettivi e associazioni cittadine. La convocazione era fissata per le ore 15 in piazza Dante, dove parte la famosa via Toledo: un luogo molto affollato del pieno centro città soprattutto in questi giorni di festa.
Una volta giunto sul posto non posso non far caso alla grande quantità di realtà musicali presenti all’appuntamento: dalla reggae-dub dei sound system di influenza giamaicana fino alla tekno o drum ‘n bass.
Questi tre generi possono contare sul supporto di altrettanti grandi camion in cui cominciano a suonare, fin dall’arrivo in piazza, enormi muri di casse legati tra di loro.
Questa situazione fa sì che si crei una vera e propria yard sotto ogni camion che attrae numerosi manifestanti a ballare. Tale danza improvvisata, in attesa che il corteo si muova per imboccare via Toledo e far sentire la propria voce “sopra la gente che parla di Natale”, fa avvicinare centinaia di persone incuriosite che si fermano o fanno delle riprese con i cellulari di quello che accade intorno a loro.
Oltre ai tre grandi camion, alla coda del corteo, si vedono altri piccoli sound che cercano, riuscendovi, di dare il loro contributo a questa iniziativa di lotta. Notevole, a parere di chi scrive, è stato il supporto del carro con la selezione trash sia per gli interventi fatti ma anche per la qualità della proposta musicale.
All’incirca un’ora dopo il mio arrivo nel luogo del concentramento il corteo ha cominciato a muoversi lungo il percorso stabilito. Da via Toledo si arriverà a piazza Carità per poi passare sotto la Questura, a via Medina. Da lì dritti in due luoghi simbolo: piazza del Municipio, sede del palazzo del sindaco, con di fronte il Maschio Angioino e poi piazza Plebiscito, il luogo simbolo del capoluogo campano. La chiusura del corteo è prevista sul lungomare Nazario Sauro.
I numerosi interventi dai camion mettono in luce alcuni lati in particolare della prima presa di posizione del governo Meloni. Dalla non urgenza di questo tipo di decreto-legge, visto che il paese ha ben altre preoccupazioni al momento, crisi energetica su tutte, fino alla ancora troppa poca chiarezza, nonostante le modifiche attuate, a due articoli inparticolare: il 434 ed il 633 (adesso conosciuti come 434-bis e 633-bis).
Ripetute, a tal proposito, sono state alcune scritte luminose proiettate sulle facciate di edifici che si trovavano lungo il percorso della street parade, tra cui la stessa Questura partenopea.
In queste scritte si potevano leggere frasi e cori contro alcuni esponenti dell’attuale governo, dalla premier Meloni fino al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ma anche la totale contrarietà ai due articoli sovracitati.
Immagine di copertina da video Street Parade Napoli 17.12.22