ITALIA

Tra vecchie e nuove discriminazioni: la giornata mondiale Rom, Sinti e Caminanti
Da festeggiare c’è ben poco. Ma l’8 aprile, Giornata Mondiale dei Rom, Sinti e Caminanti, è soprattutto un’occasione per poter parlare e finalmente rendersi visibili dal momento che, solitamente, questo lusso a loro non è concesso. E il nome “Rom” che significa “Uomo” fu scelto per indicare la nazione romanì e per parlare di dignità
Sono in pochi a ricordare che nel mondo ci sono 36 milioni di persone perlopiù cancellate, anzi rimosse, in Europa sono 12 milioni, la metà dei quali sono cittadini o residenti Ue, e in Italia 170 mila.
Delle 170 mila che vivono in Italia, poco più di 17 mila abitano nei campi che, secondo una direttiva nazionale, dovrebbero comunque essere avviati a chiusura definitiva. Chi ha un’età o una qualche memoria, non potrà non associare alla loro storia quella della chiusura dei manicomi e agli anni, alle trappole e agli inganni che comportò quella vicenda. Per le persone Rom, non pare che le cose andranno diversamente. Se non per un paio di questioni, che vedremo più avanti e non certo migliori.
Per ora, vale la pena ricordare che dal 1990 l’8 aprile è stata istituita la giornata mondiale delle persone Rom, Sinti e Caminanti, anche conosciuta come Romano Dives, in ricordo dello stesso giorno del 1971 quando si tenne a Londra il primo congresso internazionale del popolo rom.
In quella occasione si istituì la Romani Union, la prima associazione mondiale voluta dall’Onu. Sempre l’8 aprile del ’71 fu scelta la bandiera rom – la ruota rossa in campo azzurro e verde – e l’inno Gelem Gelem.
Scopi della giornata di allora (e di oggi) è celebrare la cultura Rom, sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi delle persone Rom, Sinti e camminanti, contrastare l’antiziganismo e promuovere l’inclusione e la partecipazione delle comunità Rom e Sinti.
A ben vedere Rom, sinti e Caminanti godono anche di un’altra giornata mondiale “tutta per loro”, il 2 agosto. Ma, in questo caso da festeggiare non c’è proprio niente. Innanzitutto perché si tratta del Porrajmos che, in lingua romanès vuol dire grande divoramento o devastazione e che ricorda lo sterminio di mezzo milione di “zingari” ovvero il 25% della popolazione Rom complessiva presente in Europa tra le due guerre.
In altre parole, una persona Rom su quattro, viva prima della guerra in Europa, è risultata vittima delle persecuzioni naziste. E poi perché il loro ricordo non si è potuto o voluto associare a quello degli ebrei vittime dell’olocausto che si commemora ogni anno il 27 gennaio.
Per tornare alla giornata mondiale dell’8 aprile, in molti paesi e anche in Italia sono previste iniziative, feste, cene, musica, danze, convegni e ogni altra manifestazione di esistenza in vita. Prima di elencarne alcune, che consigliamo di non perdere, c’è da segnalare quel paio di questioni cui abbiamo accennto in apertura di questo articolo.
La prima non può non riguardare il decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri pochi giorni fa, fortemente voluto dal duo Meloni-Salvini che hanno comunque dovuto ritoccarne alcuni punti a causa delle osservazioni del Presidente della Repubblica, Mattarella.
Una di queste osservazioni riguarda proprio le donne rom e venne a suo tempo fortemente voluto dalla Lega che lo battezzò «anti borseggiatrici rom». Mentre nel testo originario si prevedeva il carcere anche per le madri incinte o di minori inferiori a un anno, ora l’obbligatorietà della custodia cautelare resta ma presso un istituto di custodia attenuata e il giudice può valutare le preminenti esigenze del minore, anche in presenza di una condotta grave della madre. Non resta che sperare nei giudici, chi ce lo avrebbe detto!
La seconda e forse ancora peggiore è l’abolizione, nel 2024, del Reddito di cittadinanza di cui hanno potuto usufruire, tra gli altri, molte famiglie rom. Per disbrigare le pratiche, farraginose ma necessarie, molte associazioni avevano sudato quattro camicie per mesi e i risultati si erano fatti vedere con assegni per le famiglie più numerose, con persone anziane, bambini/e che sfioravano i 5/600 euro al mese. Uno dei primi atti dell’attuale governo è stata l’abolizione del reddito di cittadinanza e la sostituzione con l’assegno di inclusione che coinvolge una platea assai meno vasta e che, soprattutto, prevede sostegni che possono variare da un minimo di 480 l’anno a un massimo di 8.190 euro l’anno (682,5 euro al mese) ma solo per i nuclei composti da over 67 o da persone con disabilità grave e over 67.
Questa misura ha gettato letteralmente in mezzo alla strada circa un milione di persone e la stragrande maggioranza delle famiglie rom e sinte che, per il 90 per cento è a rischio povertà ed esclusione sociale nel nostro paese.
Ma prendiamoci una pausa dalle persecuzioni subite dalle persone rom e sinti e regaliamoci una briciola di serenità.
Tra le molte iniziative previste per la giornata mondiale, segnaliamo la Settimana Romance per la promozione della cultura romanì a Roma in via Galilei 53: l’11 aprile Io sono Rom Romantica un film in cui la regista italo-bosniaca Laura Halilovic racconta la storia, autobiografica, di Gioia, una ragazza rom che cerca di realizzare il sogno di diventare regista. Il film offre uno spaccato delle comunità Rome italiana, nella continua dialettica tra pregiudizi e tentativi di integrazione, nei rapporti fra culture. E il 12 con la Festa tradizionale di chiusura della settimana di attività con il professor Marco Brazzoduro, esperto della comunità Rom. Sarà possibile visitare la mostra fotografica, eccezionalmente aperta fino a mezzanotte, ascoltando musica tradizionale e degustando cibi tipici.
Ancora a Roma, l’8 aprile 2025 alla Città dell’Altra Economia – Largo Dino Frisullo, Roma dalle 15,30 un pomeriggio di incontri, testimonianze e interventi istituzionali, che si concluderà con un aperitivo e un concerto di musica rom.
A Milano martedì 8 “Conferenze e performance “54° Giornata Internazionale. Rom e sinti si raccontano” (Auditorium Largo Gustav Mahler). Un’intera giornata dalle 10 del mattino con student*. Dalle 17,30 proiezione del documentario Tzigani, vita di un nomade alle 18,30 perfomances e presentazione di libri alle 20,30 poesia e musica.
Al Polo formativo universitario Officina H, a Ivrea (via Monte Navale 2), “prospettive di emancipazione delle donne rom e sinte”.
Nella Sala degli Specchi del Teatro San Carlo di Napoli colma di pubblico si è svolto un concerto memorabile. La musica da sempre è una lingua universale e la musica è stata scelta per celebrare la Giornata Internazionale dei Rom e dei Sinti. Lo scorso 4 aprile, un pubblico emozionato e attento ha assistito a un concerto unico con il virtuoso violinista Gennaro Spinelli e lo straordinario fisarmonicista e compositore Santino Spinelli , che si sono esibiti insieme e da solisti in una performance che ha unito la musica etnica a quella classica.
A Catanzaro è previsto un percorso educativo e di sensibilizzazione di nove giorni con un convegno per l’8 aprile, alle ore 10.30, nella chiesa Santa Maria della Speranza di viale Isonzo, dal titolo “La condizione dei Rom nel Comune di Catanzaro”; due proiezioni del film A Ciambra di J. Carpignano, presso gli Istituti Comprensivi Don Milani-Mattia Preti e Casalinuovo. E sei giorni di formazione e attività educative a bambini e ragazzi rom e non rom, sulla cultura e le tradizioni del popolo Rom.
Infine, l’Associazione 21 Luglio presenta il suo Rapporto annuale 2024 sulla condizione delle comunità rom e sinte in Italia il 9 aprile alle 11 nella sala dell’Istituto Santa Maria in Aquino – Senato – piazza Capranica 72 a Roma. Il titolo Bagliori di speranza. A presentarla, oltre a Carlo Stasolla e Veronica Alfonsi della associazione, Mauro Palma, Presidente del Centro di ricerca European Penological Center dell’Università Roma Tre, Tommaso Vitale, professore di sociologia, Dean della Urban School di Sciences Po, CEE, Benoni Ambarus, Vescovo ausiliario della Diocesi di Roma, Roberta Gaeta, Consigliera della Regione Campania. Seguiranno alcune testimonianze di persone abitanti nei campi rom.
L’immagine di copertina dal sito dell’associazione Cittadinanza e Minoranze
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