EUROPA
Sciopero delle università inglesi: intervista a due docenti
Dopo lo sciopero dei docenti e dei ricercatori che ha bloccato le università inglesi nelle scorse settimane, lunedì è stato firmato un accordo già contestato dai professori. In questa intervista a due docenti dell’Università di Leeds spiegano i motivi della protesta
Continua lo sciopero dei docenti universitari in Inghilterra. I membri del sindacato dei professori universitari inglesi, UCU (University and College Union), hanno rifiutato la proposta di accordo presentata lunedì 12 marzo dalla controparte. L’accordo è stato rigettato dopo che le proteste dei docenti erano divampate in tutte le università, i professori hanno considerato inaccettabili le richieste dei rettori e delle dirigenza universitaria. Lo sciopero dunque non si ferma e continuerà almeno fino al prossimo venerdì quando si raggiungerà il limite dichiarato dei 15 giorni di sciopero. I professori però hanno già annunciato che qualora non si arrivi alla sospensione della riforma pensionistica sono pronti a bloccare gli esami del semestre.
Abbiamo chiesto ad Annalisa Murgia e a Gabriella Alberti, docenti dell’Università di Leeds e membri dell’UCU, di spiegarci i motivi del rifiuto dell’accordo e raccontarci il referendum tra gli iscritti.
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