cult
CULT
Roma: la guida ecologica, sostenibile e solidale
Pubblicata da Altra Economia Soc. Coop., la guida di Roma a cura di Sara Bruno e Ylenia Sina “Roma, la guida ecologica, sostenibile e solidale” indica un altro modo di percorrere le strade della città, senza stravolgere la vita di chi la abita con un turismo vorace e predatorio
Roma ha quasi tre milioni di abitanti, ma ha più di quattro milioni e mezzo di presenze quotidiane che abitano strade, piazze, negozi, uffici e utilizzano mezzi di trasporto, università, ospedali, ma anche la rete idrica e il sistema di raccolta dei rifiuti. Molte di queste presenze vengono dai comuni limitrofi per lavorare, studiare, curarsi. La maggior parte però sono rappresentate da turisti e turiste, che in numero sempre maggiore affollano la città.
Nel 2023 sono stati calcolati 35 milioni di pernottamenti. Il turismo, ci dicono, ha portato un valore aggiunto di oltre otto miliardi di euro, una ricchezza che non è ricaduta sulla città, che di questo flusso turistico ne ha pagato solo il costo.
Cosa fanno i turisti a Roma, come e dove si muovono? Alcuni siti propongo dei tour per la città e ci dicono che «la durata perfetta per avere una buona panoramica della città» sono tre giorni! Suggeriscono questo programma: il primo giorno non si può che partire dal Colosseo e visitare poi il Foro Romano e il Palatino. La sera viene proposto un giro a Trastevere per gustare la vera cucina romana. Il giorno dopo visita al Vaticano con i suoi musei e Castel Sant’Angelo, con cena a Borgo. Resta solo da vedere, il terzo giorno, il Pantheon, piazza Navona, la Fontana di Trevi, piazza di Spagna e Villa Borghese. La serata si chiude con un giro a via Veneto.
Ma c’è anche chi propone di visitare Roma in un solo giorno! L’elenco dei luoghi da vedere è lo stesso, semplicemente bisogna correre veloci da un posto all’altro, scattare una foto e via.
Recentemente è stata pubblicata da Altra Economia Soc. Coop. una guida di Roma a cura di Sara Bruno e Ylenia Sina, Roma, la guida ecologica, sostenibile e solidale che indica un altro modo di percorrere le strade della città.
Chi abita a Roma da tanti anni, e per lavoro, per passione, per esigenze di vita sono anni che attraversa questa città, leggendo la guida, si trova a scoprire cose che non conosceva. Roma ha il territorio comunale più vasto d’Italia, conta 288 quartieri e 22 rioni. Si estende molto oltre il Raccordo Anulare che a lungo era considerato il limite del suo abitare. Oggi al di là del Raccordo abitano oltre 800mila romani.
È a questa vastità che guarda la guida, per consentire a chi cammina nello spazio urbano di conoscere davvero Roma. «È una guida sostenibile perché parla a persone e non a consumatori. Perché costruisce presupposti per incontri personali. Perché offre strumenti di approfondimento critico sui nodi più problematici di Roma», scrive Tomaso Montanari nella prefazione.
Uno strumento che ci accompagna nella città storica, indicando piccoli e grandi gioielli della Roma barocca, costruita sull’insediamento romano e quasi sempre ignorati dai turisti che si mettono in fila davanti il Pantheon e frettolosi si allontanano dopo essersi fatti il selfie. Ci indica musei ignorati, mentre ci sono file enormi per visitare il Colosseo o i Musei Vaticani, come La Centrale Montemartini, il Museo delle Mura, il Museo delle Periferie e il Museo dell’Altro e dell’Altrove.
Un itinerario ci porta a scoprire le Torri medievali, non più legate alla cinta muraria di difesa, ma emblema del potere delle famiglie nobili legate al papato che si contendono il potere.
Un altro ci porta ad attraversare il quartiere Esquilino con il suo carattere piemontese disegnato da strade ortogonali e la piazza al centro contornata da portici. Ci parla della Porta Alchemica e delle leggende che l’ammantano.
Nessun turista frettoloso saprà che a Roma esistono tracce di un passato coloniale, non andrà nel quartiere africano le cui strade ancora portano il nome delle colonie, non farà il trekking organizzato dall’associazione Tezeta, non ascolterà i racconti e le testimonianze delle persone eritree sui quei nomi.
Nelle avvertenze iniziali le autrici ci tengono a dire che non è una guida completa, non pretende di essere esaustiva. Nessuna guida può esserlo, anche perché ogni città è un corpo vivo che si trasforma e sta a noi seguirne il cambiamento. Il valore di questa guida sta nell’indicare un metodo, quello che Montanari nella sua bella introduzione chiama «camminare il territorio».
E camminando si affronta il problema della casa, le realizzazioni dei primi quartieri operai, gli interventi della giunta di Petroselli, che con la costruzione di quartieri di edilizia pubblica cancellò la vergogna delle baracche disseminate in tutta la città. «La geografia di Roma è piena di luoghi testimoni della fatica abitativa di intere generazioni, ma anche delle storie di chi si è mobilitato per la propria dignità» – scrivono le autrici.
Una larga parte è dedicata alle grandi aree verdi, i parchi e le vaste aree agricole. Così come sono indicati i luoghi di culto non cattolici, sconosciuti a molti abitanti di questa città.
Naturalmente come ogni guida indica posti dove mangiare, dormire, ascoltare musica, sempre con un occhio attento alle pratiche solidali ed ecologiche.
È un viaggio attraverso Roma che non si finisce mai di conoscere. Non era facile fare una guida senza cadere in cose già fatte, già viste. Le autrici ci sono riuscite. E chiunque la leggerà imparerà cose che non sapeva.
Per scoprire che a Roma ci sono tante realtà che cercano di costruire una città più ecologica, sostenibile e solidale. Una Roma che si scopre un po’ alla volta attraverso la conoscenza degli spazi sociali, delle tante librerie indipendenti, delle cooperative agricole, dei luoghi della Roma transfemminista, degli eventi numerosi sparsi per la città, che non sono “i Grandi eventi” ma costruiscono una rete dove cultura, svago e socialità si alimentano a vicenda.
Una città, non dimentichiamolo mai, sempre più deprivata di servizi, spazi pubblici, sottoposta alla legge del mercato neoliberista, che la trasforma in merce.
Non bastano tre giorni per visitare Roma, e questo vale per ogni città grande e piccola, il turismo frettoloso non lascia nulla, non fa capire nulla, serve solo a distruggere la vita di chi la città la abita. Forse piuttosto che venire a Roma per tre giorni, è meglio leggere questa guida e guardare le foto. Si capirà di più di questa città che amiamo e forse un giorno verrà voglia a qualcuno di venire a vedere una cosa che l’ha colpito nella lettura di un libro che racconta Roma «non come un luna park, ma appunto come una città» – citando ancora Montanari.
In copertina: Centrale Montemartini, credits Carole Raddato, Creative Commons
SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS
Per sostenere Dinamopress abbiamo attivato una nuova raccolta fondi diretta. Vi chiediamo di donare tramite paypal direttamente sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno