MONDO
Rilascio immediato per Marlene Forster e Matej Kavcic arrestati a Shengal
Due giornalisti sono stati arrestati dall’esercito iracheno a Shangal. Stavano portando avanti un lavoro sulle società ezida sopravvissuta al genocidio del 2014 ad opera dell’ISIS
Il 20 aprile scorso l’esercito iracheno ha arrestato due giornalisti a Shengal (Sinjar- Iraq): Marlene Forster (Germania) e Matej Kavcic (Slovenia).
Dopo essere stati trattenuti in custodia per due notti, il 22 aprile sono stati trasferiti a Baghdad per motivi di indagine e sono tuttora detenuti.
I giornalisti erano a Shengal per condurre ricerche e avevano intervistato diverse associazioni, istituzioni e personalità allo scopo di approfondire e riportare informazioni sulle condizioni della società ezida sopravvissuta al genocidio del 2014 compiuto dall’ISIS.
Nonostante l’esercito iracheno fosse al corrente di questa situazione ha iniziato una campagna di incriminazione basata su gravi accuse infondate contro entrambi i giornalisti approfittando delle tensioni scoppiate negli ultimi giorni a Shengal.
Il 18 aprile a Shengal l’esercito iracheno attaccava le postazioni delle forze di autodifesa degli ezidi Asayisa Ezidxan, YBS e YJS con l’intento di disarmale e mettere in pratica l’accordo di Sinjar volto a sciogliere l’amministrazione autonoma ezida e disarmare l’Asayis.
Kavcic lavorava come giornalista freelance per la radio condotta da studenti sloveni Radio Student. Forster è una giornalista freelance. Le autorità irachene accusano i giornalisti di “sostegno al terrorismo” per il loro lavoro di informazione.
Secondo quanto riportato da testimoni, Marlene Forster e Matej Kavcic sono stati privati di telefoni e effetti personali, durante gli interrogatori sono stati minacciati e insultati dai militari iracheni e i loro corpi sono stati perquisiti contro la loro volontà.
Marlene è stata detenuta in una cella di isolamento e, secondo le informazioni fornite da un funzionario dell’ambasciata tedesca a Baghdad, dopo aver fatto uno sciopero della fame ha ottenuto di parlare con l’ambasciata il 28 aprile.
Nessun contatto è stato ancora stabilito con il giornalista sloveno detenuto Matej. La madre di Marlene, Lydia Förster, ha protestato davanti al consolato generale iracheno a Francoforte il 26 aprile, successivamente, ha incontrato i funzionari del consolato e scritto una lettera aperta al ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock.
Il CPJ ha chiesto all’ambasciata slovena ad Ankara e al ministero degli Affari esteri di Germania e Iraq informazioni sullo stato dei giornalisti. Rappresentanti dell’Amministrazione autonoma di Shengal hanno tenuto incontri con l’esercito iracheno per il loro rilascio.
I giornalisti sono stati arrestati allo scopo di metterli a tacere e nascondere all’opinione pubblica internazionale quanto sta succedendo in questi giorni a Shengal.
La notte del 1 maggio con un gran numero di soldati, veicoli blindati e carri armati, l’esercito iracheno è entrato a Shengal ed ha attaccato le YBŞ (Unità di Resistenza di Şengal), le YJŞ (Unità delle donne di Şengal) e l’Asayîşa Êzîdxanê (forze di sicurezza interna degli ezidi) e bombardato villaggi e scuole.
Il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi e il governo regionale del Kurdistan Iracheno sotto il controllo della famiglia Barzani il 9 ottobre del 2020 firmavano un accordo sotto pressione della Turchia di Erdogan e con l’appoggio delle Nazioni Unite per sciogliere l’Amministrazione Autonoma degli ezidi di Shengal, disarmare le loro forze di autodifesa e riprendere il controllo della regione.
Questo accordo è stato fatto senza consultare gli ezidi che lo considerano una minaccia per la loro sicurezza. Infatti le forze che ora attaccano Shengal sono le stesse che nel 2014 quando l’ISIS attaccava Shengal scappavano e lasciavano che venisse compiuto quello che è stato riconosciuto come un genocidio.
Le forze di difesa ezide sotto attacco sono quelle che hanno liberato Shengal e che ne hanno assicurato la sicurezza finora.
Il genocidio è stato coperto ampiamente dai media internazionali ricevendo grande attenzione ma negli ultimi anni gli ezidi sono stati dimenticati e per questo Marlene Forster e Matej Kavcic consapevoli del pericolo erano andati a Shengal per documentare la situazione.
Chiediamo quindi il rilascio immediato di Marlene Forster (Germania) e Matej Kavcic (Slovenia) e la fine degli attacchi militari contro gli Ezidi di Shengal.
#DefendShingal
Immmagine di copertina da Wikipedia