ROMA
Rifiuti, problema capitale. Domani presidio al Tmb Rocca Cencia
La Rete Ecosistemica lancia una protesta davanti a uno degli impianti simbolo della mala gestione dei rifiuti in città. «I rifiuti vanno ridotti in modo drastico, perché è l’unico modo per fermare la devastazione del territorio che la loro mala gestione produce»
La Rete Ecosistemica ha lanciato un presidio di protesta per domani, sabato 9 aprile, davanti all’impianto AMA di via Rocca Cencia, periferia est della capitale.
La manifestazione “Rifiuti, problema capitale!” vuole portare al centro dell’attenzione la problematica, ribadendo l’urgenza di una soluzione organica al problema e la totale inadeguatezza dei piani di gestione proposti da Comune, Città Metropolitana e Regione.
L’impianto scelto per la protesta è, appunto, il Tmb di Rocca Cencia, assunto a simbolo di un sistema profondamente distorto ed ecologicamente disastroso. I Tmb, cioè impianti di Trattamento Meccanico Biologico sono impianti finalizzati a trattare il rifiuto indifferenziato per poi direzionarlo o in discarica o negli inceneritori.
Sono impianti, pertanto, esempio di un sistema da ribaltare interamente, perché per esistere hanno bisogno di grossa produzione di indifferenziato, che è esattamente quello che si deve invece drasticamente ridurre.
Vengono spesso costruiti in aree di prossimità alla città, si ricorderà la vicenda del Tmb Salario, al centro di numerose proteste cittadine e poi chiuso a seguito di incendio avvenuto in circostanze tuttora non chiare.
Il Tmb di Rocca Cencia, che da anni rende l’aria irrespirabile in molti quartieri limitrofi, è inoltre al centro di proteste da parte di molti comitati della zona per un progetto di ulteriore ampliamento dello stesso, approvato dalla Regione Lazio lo scorso anno. I comitati locali saranno anch’essi sabato alla manifestazione lanciata dalla rete.
Le attivistə della Rete Ecosistemica spiegano che la questione centrale è cambiare il modo in cui viene concepito il rifiuto solido urbano. «Il piano rifiuti della giunta Gualtieri concepisce ancora una volta il rifiuto come fonte di energia. Infatti in questo momento si parla molto di futuri impianti di biogas che dovrebbero produrre energia grazie al trattamento anaerobico della frazione organica».
Ci spiega Maria che «aldilà dei limiti strutturali di questa proposta – scarichi ed emissioni atmosferiche sono tutt’altro che irrilevanti – i rifiuti non devono essere pensati come una risorsa su cui fare profitto perché così si nutre un circolo vizioso di bisogno crescente e di crescita ulteriore. Essi vanno invece semplicemente ridotti in modo drastico, perché è l’unico modo per fermare la devastazione del territorio che la loro mala gestione produce».
Nell’intento degli attivistə della rete vi è anche la volontà di superare la gestione localistica delle lotte contro i rifiuti e di rompere la divisione tra città metropolitana e provincia. «Il problema sta a monte», ci dice Fulvio, «dobbiamo riuscire a dare una risposta comune contro le gravissime inadeguatezze delle istituzioni, al di là di ogni situazione specifica».
La Rete Ecosistemica infatti, nei mesi scorsi aveva appoggiato la battaglia dei comitati No Inc dei Castelli Romani, impegnati contro la discarica di Roncigliano, poi finalmente da poche settimane chiusa per intervento della magistratura.
Proprio questo network allargato di comitati è stata invitato al presidio di sabato che ci si aspetta pertanto partecipato. «Bisogna inoltre smettere di pensare che il problema dei rifiuti in città si vive solo quando le strade sono ingombre» ci dice Giuseppe, «Il problema è strutturale ed è sempre presente. Si manifesta nella mancanza del porta a porta, unico strumento per produrre differenziata di qualità, nella sottomissione a poteri forti da parte delle amministrazioni che non riescono a dotare Roma di un sistema in linea con standard minimi per la tutela del territorio. Si manifesta pure quando si realizza quanto la città sia ancora vittima del “sistema Cerroni” nonostante gli anni, le tante giunte e CdA di AMA, le pesanti inchieste giudiziarie che si pensava avrebbero travolto quel sistema».
Immagine di copertina dalla pagina Facebook di Rete Ecosistemica-Roma