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Ricominciare ogni volta di nuovo. Augusto Illuminati, filosofo comunista eretico
Augusto Illuminati, fondatore, redattore e animatore di dinamopress, compie 85 anni. Quasi tutti trascorsi a lottare per una trasformazione radicale del presente. Per l’occasione è stato pubblicato il libro “Ricominciare ogni volta di nuovo. Scritti in onore di Augusto Illuminati”, a cura di Filippo Del Lucchese, Vittorio Morfino e Tania Rispoli. Pubblichiamo un estratto dell’introduzione
Quando Augusto Illuminati partecipa a una riunione politica, a una discussione seminariale o a una presentazione di un libro, molto spesso rimane in piedi e si colloca al lato della stanza in cui si trova. Questa abitudine, che potrebbe sembrare quasi un tic, come accade a quelle persone che ripetono un certo modo di gesticolare mentre parlano, è un suo tratto distintivo, quasi un segno, che rimanda a una sua qualità intellettuale e politica più profonda.
Nel prendere parola a partire da questa posizione laterale nello spazio, Illuminati offre una prospettiva solo a prima vista obliqua sul problema che si sta prendendo in esame: un seminario sull’uso del corpi diventa il modo per parlare della riproduzione dei valori d’uso all’interno degli spazi politici occupati a cavallo tra gli anni novanta e duemila; una discussione su Machiavelli spinge subito subito a riflettere sulla questione del rapporto tra movimenti sociali e partiti; un ciclo di dibattiti sul tempo gli permette di mettere insieme la sua conoscenza approfondita della filosofia antica – non solo Lucrezio, ma anche Aristotele e Platone – con una domanda sulla congiuntura politica in rapporto alla crisi del ciclo capitalistico.
La forma del pensiero e della struttura del discorso si dipanano in un territorio di mezzo che mette insieme erudizione eclettica e acume politico, multidisciplinarietà e precisione, passione per il cinema (da Godard a Rossellini, da Ejzenštejn e Straub-Huillet fino a Tarantino), per la musica (da Schubert a Nico e Patti Smith, passando per Joe Strummer e Bruce Springsteen), per l’opera (su cui ha scritto nel 1999 un libro, Il filosofo all’Opera), per la letteratura (Edgar Allan Poe, Fëdor Dostoevskij, Arthur Schnitzler, Thomas Pynchon e Stephen King) e persino per il noir (soprattutto James Ellroy e Don Winslow) con la pazienza dell’archivista che raccoglie i documenti in una pluralità di lingue.
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Il tema del passaggio dai molti a un’unità organizzata fuori dagli stilemi della sovranità e dello Stato, posto in termini filosofici, riguarda il problema politico di organizzare le figure del lavoro contemporaneo, sempre meno soggette a forme di contrattualizzazione unitaria e sottoposte a forme di sfruttamento continue.
L’idea di una rete moltitudinaria prende qui forma sullo sfondo delle manifestazioni oceaniche tra 1999 e 2001 tra Seattle e Genova e poi con le mobilitazioni contro la guerra imperiale statunitense in Afghanistan e Iraq, dando vita a un lungo ciclo di movimenti globali che in Italia terminerà alla sconfitta del movimento nazionale degli studenti universitari “Onda Anomala” e che nel resto dell’Europa e del mondo si allargherà a un ciclo tumultuario di durata variabile che coinvolgerà i paesi dell’Africa del nord con la Primavera Araba, la Spagna con le acampadas, Occupy Wall Street negli Stati Uniti ecc.
Gli incontri con gli attivisti e (allora) studenti e ricercatori, quali Alberto De Nicola, Francesco Raparelli e chi scrive – servirebbero diverse pagine per citare qui le moltissime persone che hanno attraversato l’atelier occupato ESC e i movimenti studenteschi di quegli anni – hanno generato tutta una nuova inflessione collettiva nella produzione di Illuminati che da un lato esamina le forme politiche e culturali dei movimenti di quegli anni in Bandiere (2003), Per farla finita con l’idea della sinistra (2009), Tumulti (a quattro mani, 2011) e allo stesso tempo offre «un bilancio retrospettivo […] su cui investire desiderio di futuro», esaminando in controluce i movimenti precedenti, come nel caso di Revenge! (2005) e Percorsi del ‘68.
In un clima filosofico-politico segnato dal tramonto delle teorie dell’agire comunicativo habermasiana e dalla ripresa agambeniana della teologia politica come paradigma analitico utile a sostenere una politica delle comunità orientate alla regola e alla forma di vita, Illuminati si fa non solo trascinare quasi quarant’anni dopo la “lunga primavera” italiana direttamente nelle piazze, registrando quali sono le nuove forme per produrre conflitto e farsi istituzione, ma insegna ad altr* il metodo di guardare alla teoria e alla politica insieme, nell’ottica di ripensare forme molteplici del potere.
In questo contesto – che risponde coerentemente al problema di individuare il comunismo fuori dall’Uno di una storia e di un soggetto unitari – la sua ricerca prende almeno due direzioni: da un lato, a partire dalla pubblicazione di Teologia dei quattro elementi, ricostruisce la genealogia di un «politeismo politico», che analogamente al politeismo dei valori di Nietzsche e Weber, si costituisca come «una festa federale delle singolarità sociali in aggregazione e conflitto» (secondo l’insegnamento delle filosofie corpuscolari dei materialisti antichi). Dall’altro, affronta il tema della traduzione, a cui dedica il suo libro Tradimenti eccellenti (2022) e che è per lui l’occasione per ricostruire la storia della pratica del tradurre come storia di tradimenti e rovesciamenti del potere dell’interno, affermando una politica politeistica e plurale, orientata (in dialogo con Sandro Mezzadra) a riprodurre una “classe intersezionale”.
L’interesse per la traduzione, in quest’ultimo caso, si sviluppa anche sulla scia dei dibattiti giornalistici – come il caso della poetessa Amanda Gorman – che Illuminati ha alimentato e sui quali ha lavorato dal 2012 fino ad oggi per il sito Dinamopress.it – piattaforma di movimento che riflette e interviene sui movimenti globali contemporanei e le forme culturali del presente. In questa cornice – a cui contribuiscono insieme a moltissimi altri, Emma Gainsforth e Pietro Bianchi, con i quali Illuminati condivide passioni che riguardano la teoria, il cinema e l’opera – egli ha ripreso la sua vecchia e, invero ininterrotta passione, per l’intervento nel presente che ha caratterizzato il suo comunismo eretico fin dalla prima ora.
Il dono di questo libro, “Ricominciare ogni volta di nuovo”, che è anche una sorpresa (o meglio, un Festschrift a sorpresa) per omaggiare il suo ottantacinquesimo compleanno(con una citazione marxiana) vuole celebrare il suo approccio eterodosso, raccogliendo i contributi di student*, amic*, compagn* di strada, che hanno condiviso con lui letture e piazze e che si sono appassionate al suo insegnamento filosofico e politico.
Estratto del libro “Ricominciare ogni volta di nuovo. Scritti in onore di Augusto Illuminati” a cura di Filippo Del Lucchese, Vittorio Morfino e Tania Rispoli, Manifesto Libri, 2022.
Con saggi di T. Rispoli, A. de Nicola, F. Raparelli, P. Virno, A. Negri, S. Visentin, V. Morfino, M. Turchetto, A. Girometti, F. Raimondi, É. Balibar, F. Del Lucchese, D. Bostrenghi, C. Santinelli, P. Bianchi, L. Basso, E. Gainsforth, F. Frosini, S. Mezzadra e M. Galcerán.
Immagine di copertina di Uliano Lucas