ROMA

Prosegue la mobilitazione per l’Ex Snia: “Proteggere lo spazio pubblico dalla speculazione”

Continuano le proteste contro la proprietà dell’area privata del parco dell’ex Snia: questa mattina si è tenuta, nei pressi dei cancelli della vecchia fabbrica, l’ennesima mobilitazione per sostenere l’allargamento del monumento naturale e la demanializzazione del lago

Prosegue da più di una settimana il presidio nei pressi del parco del Lago Bullicante e questa mattina attivist* e semplic* cittadin* si sono mobilitati ancora una volta per chiedere «l’allargamento del Monumento Naturale a tutta l’ex Snia, la demanializzazione da parte dello Stato del lago e la realizzazione di un bosco urbano di cui il quartiere, il Prenestino, tra i più inquinati e densamente abitati di Roma, ha bisogno per respirare».

 

Infatti, già da metà marzo la proprietà dell’area ancora privata ha proceduto ad abbattere centinaia di alberi (tra cui il famoso, e protetto da direttive europee, Pino d’Aleppo) e «radere al suolo un ecosistema che in quarant’anni si era venuto a creare anche grazie alla presenza del Lago Bullicante», denunciano i e le presenti.

 

«Soltanto dieci mesi fa era stato istituito il Monumento Naturale, ma la regione non aveva incluso l’area privata. Questa decisione è stata, per noi, fonte di un forte rammarico e avevamo già denunciato i pericoli che poteva portare», spiegano dal presidio: «In questa maniera è stato permesso a questa proprietà di cancellare con arroganza ciò che spontaneamente la natura aveva generato e che fortemente gli abitanti chiedevano dal 2014 che potesse diventare Monumento Naturale».

 

Foto di copertina di Luca Peretti

 

Raccontano ancora le e i manifestant* accorsi in mattinata: «Proprio quest’anno Roma Natura doveva esprimersi riguardo l’allargamento: eravamo d’accordo che il parere fosse positivo, ma il proprietario ci ha preceduto in questa devastazione». Ancora più grave, lamentano poi, è che «i cancelli vengono chiusi a tutti gli enti competenti per la tutela (dalla sovraintendenza alle guardie forestali), a cui è stato impedito di entrare e visionare quello che sta accadendo per verificare, mentre vengono aperti alle forze dell’ordine per reprimere la protesta contro questo scempio».

 

Infatti, spiegano ancora: «Questa è un’area vincolata archeologicamente, quindi per qualsiasi movimento di macchinari, di ruspe, di terra e sbancamenti ci deve essere una precisa autorizzazione». La mobilitazione ha però portato alcuni primi risultati: «Roma Natura ha anticipato il suo parere positivo e il presidente Zingaretti è stato messo di fronte a un dato di fatto: la tutela era necessaria un anno fa, ma è urgentissima ora».

 

Concludono dunque i e le manifestanti: «Ci aspettiamo che nelle prossime giornate, già dall’inizio della prossima settimana, venga posta la firma a questo decreto di allargamento del Monumento Naturale a tutta l’ex Snia. Un passo importante per sottrarre una volta per tutte un bene primario dalle mani della speculazione. Questo è un obiettivo del territorio, ma parla a tutta la città: durante la pandemia abbiamo sperimentato tutti il bisogno di spazi aperti e di spazi liberi e qua vogliamo riaffermare un’altra idea di Roma»

 

 

Foto di copertina di Claudia Ambrosio