ROMA

Primo passo verso la riapertura di Villa Tiburtina

Grazie a un blitz di attivisti e attiviste è finalmente stato ottenuto ieri l’incontro con la direzione della Asl Roma 2 per la riapertura del presidio sanitario a Villa Tiburtina, già richiesto da molto tempo

Il comitato “Riapriamo Villa Tiburtina” e il Coordinamento Regionale Sanità non si arrendono. Dopo aver raccolto oltre 2000 firme per la riapertura di Villa Tiburtina attraverso una campagna che ha visto l’interesse dei cittadini del quartiere crescere mese dopo mese, hanno scritto al dirigente della Direzione Generale dell’Asl Roma 2 per chiedere un incontro.

La richiesta era accompagnata da una proposta, elaborata durante gli incontri con i cittadini e gli operatori sanitari, di come potrebbe essere organizzato il presidio.

 

La proposta prevede una zona con accesso separato per servizi legati all’emergenza Covid-19, mentre il resto dello spazio è da destinare ai servizi di assistenza ordinaria con ambulatori specialistici.

 

Nessuno ha risposto e così hanno deciso di andare direttamente nella sede della Asl per parlare con il direttore Giuseppe Gambale del Distretto Sanitario Territoriale. Dopo aver aspettato inutilmente per un’ora di essere ricevuti, sono entrati nell’edificio raggiungendo il quarto piano della Direzione.

 

 

Nonostante l’intervento della polizia, l’incontro finalmente c’è stato. Si è chiarito che Villa Tiburtina non è di proprietà della Asl, ma la stessa è disponibile a considerare la riapertura se la Fondazione Lorillard Spencer Cenci e la Direzione del Policlinico comunicheranno ufficialmente la disponibilità dell’immobile.

 

I rappresentanti dei comitati presenti hanno però ribadito che la Asl deve impegnarsi ad avere una parte attiva per la riapertura del presidio e non attendere proposte che vengono dall’esterno, senza avere un ruolo nel promuovere direttamente la salute nei territori di sua competenza.

 

Hanno ricordato che attualmente gli unici ambulatori pubblici si trovano a chilometri di distanza, tra il Tiburtino III, San Basilio, Colli Aniene e Pietralata e non riescono a coprire le necessità della numerosa utenza. È stata proprio l’emergenza sanitaria legata alla Covid-19 ad aver evidenziato le difficoltà di accesso alle cure primarie e all’assistenza domiciliare.

L’incontro si è concluso con l’impegno da parte della Asl di fornire il nome di un funzionario al quale fare riferimento per segnalare tutte le carenze che i cittadini lamentano. Gli attivisti e le attiviste si sono dichiarati soddisfatte di questo primo passo, sapendo che la strada è ancora lunga per ottenere quello che un intero quartiere chiede oramai da mesi e con grande determinazione, la riapertura del polo socio-sanitario pubblico a via Casal de’ Pazzi.

 

Tutte le foto del comitato “Riapriamo Villa Tiburtina”