ROMA
Per il Diritto alla Città, incontriamoci a Roma
La città come un laboratorio: un appello per un incontro pubblico dal 6 all’8 ottobre
Siamo donne e uomini che vivono come altri milioni di persone la città di Roma.
La guardiamo con attenzione non solo come casa, ma come le nostre stesse radici; la osserviamo con affetto e passione non solo come fondale quotidiano ma come parte integrante delle nostre vite fatte di relazioni, bisogni e desideri.
Per questo da anni animiamo realtà sociali e politiche dal basso, in territori che spesso vengono abbandonati a se stessi, dove la precarietà e la disoccupazione si sentono di più, ma soprattutto dove si sente la mancanza dei diritti, dove i servizi vengono chiusi o ridotti, come i nasoni.
Abbiamo dato vita a spazi sociali e occupazioni abitative, esperienze associative, collettivi culturali o comitati territoriali, dove abbiamo provato a riprenderci parte di quei diritti ma, soprattutto, a rivendicarli per tutti/e.
La minaccia di chiusura e messa in mora di questi spazi di democrazia, nuovo Welfare e socialità rappresentata dalla Delibera 140 della Giunta Marino, con l’ingiunzione di sgombero per più di 800 tra associazioni e spazi sociali, è stata l’occasione per federare le esperienze della Città Solidale.
Dalla manifestazione del 19 marzo 2016, nella quale al grido di Roma non si Vende più di 20 mila romani sono scesi in piazza per difendere le realtà sociali della città e per fermare la svendita del patrimonio pubblico, si è avviato un processo di partecipazione e mobilitazione sociale, organizzazione e proposta politica per tutta la città.
Dalla difesa della Città Solidale, siamo passati ad occuparci di quello che accade intorno a noi, a comprendere come si trasformano i nostri territori e le speculazioni che vengono realizzate; interessati a costruire un nuovo modo di vivere e di esercitare il nostro Diritto alla Città. Stiamo provando ad immaginare un processo che rivendichi e costruisca prototipi di alternativa per Roma, affossata dalle ultime amministrazioni e lasciata agonizzante da quella guidata da Virginia Raggi.
Abbiamo concentrato la nostra attenzione su alcuni assi che riteniamo centrali e molto concreti e su cui ci stiamo mobilitando: il debito della città di Roma, motivo primario dei tagli operati dalle ultime giunte; la gestione del patrimonio pubblico e del suo uso comune; i servizi pubblici e la continua spada di Damocle delle privatizzazioni.
È evidente come a Roma serva un cambio di passo per fermare la spoliazione delle risorse collettive e il conseguente aumento delle disuguaglianze sociali. Per questo motivo organizzeremo dal 6 all’8 ottobre un incontro pubblico a partire da questi temi.
Un nuovo piano costituente per la città che sappia definire le priorità, le azioni, il conflitto, le lotte e le campagne pubbliche che insieme dobbiamo far germogliare nei nostri territori, per ribaltare l’orrore della guerra tra poveri dentro cui siamo schiacciati.
Un laboratorio aperto di confronto fra tutte le esperienze municipaliste attive, a Roma e in Italia, per costruire strumenti, campagne e infrastrutture organizzative condivisi da utilizzare insieme nel prossimo futuro.
Tratto dalla pagina Facebook Decide Roma