EUROPA

Ondata di scioperi dei lavoratori di Deliveroo nel Regno Unito

La piattaforma nel caos per la serie di scioperi selvaggi che si diffondono rapidamente in oltre quindici città del Regno Unito: avanza la capacità di organizzazione dei lavoratori, il sindacato dei precari ha aumentato del 25 per cento le iscrizioni.

Nel solo mese di settembre, i lavoratori di Deliveroo hanno scioperato in almeno 16 città/zone [del Regno Unito, ndt]: Reading,Brentwood, Newcastle, Colchester, Oxford, Nottingham, Bristol, Brixton, Clapham, Balham, Plymouth, Exeter, Bermondsey, Peckham, Camberwell, Brentwood e Croydon.

Questi scioperi sono iniziati in risposta ai continui e costanti tentativi di abbassamento degli stipendi. Alex Marshall, presidente dell’Independent Workers of Great Britain Couriers and Logistics Branch (IWGB CLB) [Lavoratori Indipendenti della Gran Bretagna Ramo Corrieri e Logistica, sindacato fondato nell’agosto del 2012 che si occupa di tutela dei lavoratori precari, ndt], ha descritto l’estate passata come un periodo in cui i padroni hanno inferto «martellata dopo martellata»sulla propria forza lavoro.

 

Per prima cosa, all’inizio dell’estate, Deliveroo ha modificato il proprio sistema di gestione dei veicoli per licenziare indirettamente un gran numero di lavoratori in bicicletta. In seguito, le tariffe minime hanno continuato a essere tagliate. Gli stipendi sono crollati ai minimi storici, con alcuni ordini che sono arrivati a pagare solo 2,21£.

 

Adesso, rigirando il coltello nella piaga, dopo che i lavoratori di lungo corso nelle zone a turni registrati avevano passato tutta l’estate a prenotarsi nei turni prioritari (anche se erano turni “morti”) per mantenere alte le proprie statistiche e massimizzare il loro guadagno potenziale quando in autunno il volume degli ordini schizza, Deliveroo sta convertendo molte di queste aree in zone a registrazione libera (il che significa che quelle statistiche così duramente ottenute sono ora irrilevanti e che la zona in questione verrà inondata di nuovi lavoratori).

«Deliveroo ha imbrogliato queste persone obbligandole a restare in giro per strada per tenere alte le proprie statistiche – dice Marshall – Quindi è stata davvero una doccia fredda arrivare alla fine dell’estate e ricevere questa email in cui si comunicava che sarebbero cambiate in zone a registrazione libera».

 

 

In risposta, i lavoratori hanno lanciato una campagna di guerriglia che Marshall definisce scioperi selvaggi “mordi e fuggi”. Di norma, vengono convocati senza comunicazione preventiva e, in molti casi, i sindacati esistenti all’interno della forza lavoro sono coinvolti solo parzialmente nel coordinamento delle azioni. Dopo essersi radunati in grandi numeri, gli scioperanti usano tattiche come massicci picchetti improvvisati e serrate delle dark kitchen [ cucine nere, ndt] (cucine che fanno solo consegne, spesso situate all’interno di zone industriali) per scardinare il sistema Deliveroo.

Molti scioperi, come quello avvenuto a Brentford il pomeriggio di venerdì 27 settembre, hanno avuto talmente tanto successo che i padroni sono stati costretti a spegnere completamente l’app.

 

La risposta di Deliveroo agli scioperi continua a essere sempre la stessa: aumenti temporanei degli stipendi nelle zone colpite e offerta di trattativa individuale (mai negoziazioni collettive) tra i lavoratori e un rappresentante aziendale.

 

L’importanza tattica delle serrate delle dark kitchen continua a crescere visto che Deliveroo esegue sempre più consegne tramite questi siti centralizzati. All’inizio dell’estate, la sezione londinese dell’Iww [Industrial Workers of the World, Lavoratori Industriali del Mondo, sindacato radicale fondato negli Stati Uniti agli inizi del ‘900,  ndt] è stata ampiamente coinvolta in una serie di serrate a Swiss Cottage [zona a nord di Londra ad alta densità di attività di ristorazione, ndt] che hanno segnato un nuovo apice nel sostegno da parte della comunità verso le azioni dirette dei lavoratori delle piattaforme.

L’Iwgb partecipa a questi scioperi con l’obiettivo di costruire una forma più duratura di organizzazione partendo dalla “energia pura” di queste azioni esplosive.

«Stiamo cercando di far capire ai lavoratori che loro [i padroni di Deliveroo] continueranno ad agire così fino a che non si renderanno conto che non devono scherzare con la manodopera perché se lo fanno dovranno aspettarsi un’ondata di attacchi mediatici sui social, sui canali mainstream e orde di rider in sciopero per le strade. Però saremo in grado di farlo soltanto quando avremo organizzato rider a sufficienza per ottenere quel tipo di massa critica».

 

Ogni volta che un’ondata di sciopero colpisce, sostiene Marshall, l’Iwgb guadagna sempre più popolarità. Gli iscritti alla sezione Clb sono aumentati del 25% negli ultimi mesi e il sindacato ha assunto 3 figure dedicate a Deliveroo per dare nuovo impulso alle azioni su Londra.

 

Il peso politico di questi scioperi è ancora da definirsi. «Molte delle volontà degli vanno di pari passo con quello che potrebbe trovarsi nel manifesto del Partito Labourista, specialmente se parliamo del bisogno di far rispettare le leggi sull’impiego da parte di queste grandi compagnie», dice Marshall. «Penso però che uno dei motivi per cui le persone si organizzano abbia a che fare con l’essere scollegati e disillusi dall’attuale sistema politico. Si tende all’azione diretta perché ci si sente come se non ci fosse nessuno là fuori che ci possa aiutare a eccezione dei nostri colleghi di lavoro».

«Molti dei ragazzi con cui ho parlato simpatizzano per le idee laburiste, ci sono ragazzi che sono profondamente rossi. Ma per molti altri, sembra che siano cresciuti organicamente osservando com’è la società in questo momento e vedendo che dall’alto non arriva nulla, e l’unico modo per correggere le cose è rivolgersi alle persone al tuo fianco e spingere verso azioni dirette che portino a un cambiamento».

Pubblicato su: notesfrombelow

Traduzione a cura di Michele Fazioli per DINAMOpress