Öcalan interrompe lo sciopero della fame di 7mila curdi. La protesta ha vinto. La lotta continua
Il 2 e poi il 22 maggio gli avvocati di Abdullah Öcalan hanno potuto finalmente incontrare il presidente curdo nell’isola prigione di Imrali. Lo sciopero della fame di oltre 7mila tra prigionieri politici e attivisti sparsi in tutto il mondo ma soprattutto nei quattro Stati in cui è diviso il popolo curdo ha ottenuto il risultato: rompere l’isolamento. La battaglia, che oltre allo sciopero della fame ha contato con manifestazioni popolari e azioni di guerriglia, era iniziata l’8 novembre scorso ed è durata 7 mesi. La parlamentare Hdp Leyla Guven che aveva avviato la protesta è al momento ricoverata in ospedale e solo dopo le parole di Öcalan ha deciso che accetterà le cure. Come cornice a questa lunga e dura lotta sono da leggere i risultati elettorali in Turchia durante le ultime elezioni, con la sconfitta di Erdogan in alcune grandi città e in tutto il sud-est curdo. A Istanbul, dove la vittoria delle opposizioni non è stata accettata dal Sultano che ha deciso di annullare il voto, si tornerà a votare il 23 giugno. Sarà un altro appuntamento importante della lotta contro il fascismo.
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