ITALIA
“Non pagheremo questa crisi!» migliaia in piazza a Milano
Cinquemila (distanziate) sono le persone scese in strada sabato 6 giugno a Milano per gridare a gran voce che non devono essere i più deboli a pagare il prezzo della crisi.
Chi oggi si aspettava una piazza non proprio piena ha dovuto ricredersi. Migliaia le persone scese in strada oggi a Milano per gridare a gran voce che non devono essere i più deboli a pagare il prezzo della crisi. E del resto, quando anche un giornale non certo amico dei movimenti come Repubblica dichiara “5.000 persone in piazza” vuol dire che la giornata è proprio andata bene.
Il pomeriggio è iniziato in piazza Santo Stefano, a pochi passi dall’Università Statale, dove centinaia di volontarie e volontari che in questi mesi hanno costruito solidarietà dal basso nella metropoli si sono ritrovati per poi spostarsi, distanziati, con la mascherina e con i gonfaloni con i nomi delle varie brigate, verso via Larga dove li attendeva un nutrito presidio di lavoratori e lavoratrici convocati da Si Cobas, Adl Cobas, Sial Cobas e Camera del Non Lavoro.
Tante le persone in via Larga dove il presidio è andato via via gonfiandosi nei numeri. La scelta di via Larga all’angolo con via Pantano non è stata casuale. Dietro un muro di transenne e blindati si trova infatti il palazzotto di Assolombarda che, dopo aver fatto indebite pressioni sulla politica sul tema delle chiusure e delle riaperture oggi pretenderebbe per sé soldi a pioggia (la tipica privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite) mentre i lavoratori e le lavoratrici dovrebbero farsi carico della crisi economica che ci sta travolgendo.
Il momento saliente si è avuto quando una rappresentanza della piazza è riuscita a oltrepassare le transenne per posizionarsi davanti alla sede degli industriali lombardi con uno striscione molto esplicito che recitava: “Assassini”.
Poi, lentamente, tra mille precauzioni, il serpentone si è spostato in Duomo. Qui i comizi mentre i manifestanti si sparpagliavano a macchia d’olio nella piazza. Un buon segnale per Milano, in attesa della prossima mobilitazione.
Articolo pubblicato su Milano In Movimento
Immagine di copertina: Luciano Muhlbauer. Foto nell’articolo: Mahmoud Souleiman