ROMA
“Non c’è salute senza acqua”. Azione al ministero della Transizione ecologica
Attivist* consegnano taniche vuote al ministro: a dieci anni dal referendum del 2011 la risorsa idrica è ancora nelle mani di società per azioni
Una ventina di attivist* del Forum italiano movimenti per l’acqua stamattina ha occupato simbolicamente l’ingresso il Ministero della Transizione Ecologica, sito in via Cristoforo Colombo nel quartiere di Garbatella, consegnando tre taniche d’acqua vuote e aprendo uno striscione con su scritto «ACQUA BENE COMUNE, SALUTE DIRITTO UNIVERSALE».
L’azione è stata pensata per denunciare la grave situazione in cui versa la risorsa idrica nel nostro paese, a dieci anni dal referendum che chiese in modo netto di fermare i processi di privatizzazione e di tutelare l’acqua come bene comune.
«La pandemia ci ha dimostrato una volta in più quanto la risorsa idrica sia essenziale nelle nostre vite, visto quanto il gesto di lavarsi le mani è diventato centrale per proteggere la nostra salute» dice Simona, un’attivista presente all’iniziativa. Eppure, nonostante questa centralità, «si decide di lasciare la gestione di questa risorsa ai privati che operano con il fine primario di accrescere i propri profitti e remunerare gli azionisti anziché tutelare quantità e qualità dell’acqua per tutte e per tutti. Difendere l’acqua è una lotta ecologica, perché in epoca di crisi climatica la risorsa essere tutelata come bene essenziale ed è una battaglia sociale, perché è un diritto di tutt* da garantire che non può rimanere alla mercé del mercato».
Tra i partecipanti all’iniziativa ci sono anche attivist* del Movimento per il diritto all’abitare che hanno denunciato la pratica dei distacchi idrici da parte dei gestori come Acea che operano in ottica privatistica e senza tutelare le fasce più deboli della società.
Fulvio, un attivista presente, spiega, «Con questa azione da un lato ci colleghiamo idealmente al corteo di venerdì 21 maggio in occasione del Global Health Summit, visto quanto salute e acqua siano temi connessi, dall’altro lanciamo un percorso di mobilitazioni e iniziative che ci porterà al 12 giugno, in cui una grande manifestazione nazionale qui a Roma ricorderà l’anniversario di un referendum straordinario in occasione del quale 27 milioni di persone chiesero la fine dei processi di privatizzazione della risorsa idrica. Quel referendum è stato calpestato e ignorato, come dimostra la presenza in bolletta della quota di remunerazione per garantire il profitto agli enti gestori e come dimostra la loro sempre più frequente caratterizzazione in società per azioni».
Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, che nonostante il carattere pacifico della protesta hanno voluto identificare tutti i presenti.
Dopo mezz’ora di trattativa, una delegazione di due attivist* hanno incontrato il vicecapo di gabinetto. Quest’ultimo ha ascoltato le ragioni della protesta e si è impegnato a organizzare un incontro con il ministro Cingolani nelle prossime settimane. Alla fine della riunione è stata consegnata la tanica vuota con su scritto «Acqua e salute: le privatizzazioni svuotano diritti».
Valerio, un altro attivista presente all’iniziativa, sostiene: «Il Pnrr poteva rappresentare l’occasione per cambiare rotta: finalmente infranto il mantra del “non ci sono soldi”, poteva essere il piano che rilanciasse davvero il nostro Paese nel nome della giustizia sociale e ambientale. Ripartendo dalle basi, cioè garantire l’acqua pubblica e mettere finalmente fuori i privati dai servizi essenziali, in primo luogo servizi pubblici locali e sanità. Così non è: ci troviamo davanti a un Piano che nonostante tutta la retorica che lo accompagna non vede misure necessarie e continua invece nella linea delle privatizzazioni e dell’accentramento della gestione nelle mani di poche grandi multiutility come Acea».
Gli e le attivist* presenti hanno quindi ricordato i prossimi appuntamenti, una assemblea pubblica che si svolgerà il 26 di maggio presso Piazza dei Sanniti a San Lorenzo e la manifestazione nazionale del 12 giugno a Roma, esattamente a dieci anni dal referendum del 2011.
Tutte le foto del Coordinamento romano acqua pubblica