MONDO
New York, Muslim immigration ban: la risposta delle piazze a Donald Trump
Esplode la protesta negli Usa. Migliaia di persone occupano i principali aeroporti degli Stati Uniti mentre vengono attuati gli ordini esecutivi contro migranti e rifugiati
• La marea è diventata oceano
In risposta all’ordine esecutivo di Donald Trump che impedisce l’ingresso ai viaggiatori di sette paesi del Medio Oriente e del Nord Africa a maggioranza musulmana, migliaia di persone hanno occupato gli aeroporti di New York, Washington DC, Chicago, Dallas e numerose altre città americane mentre le autorità addette al controllo dell’immigrazione cominciavano a bloccare e a minacciare di deportazione migranti e rifugiati atterrati sabato 28 gennaio. Il decreto prevede il divieto d’ingresso in maniera definitiva per i rifugiati provenienti dalla Siria e istituisce un blocco di 90 giorni per i viaggiatori provenienti dall’Iraq, Iran, Somalia, Libia e Yemen. I provvedimenti sono stati attuati a livello nazionale con numerose detenzioni e minacce di espulsione in tutto il paese. Secondo numerose organizzazioni per i diritti civili americane, presenti in forze negli aeroporti statunitensi, anche residenti permanenti in possesso della Green card sono stati ammanettati e perquisiti, controllati i loro social media e chiesta la loro opinione sull’attuale amministrazione. Intere famiglie sono state divise senza alcuna rassicurazione di essere riunificate. Inoltre a numerosi studenti in viaggio all’estero è stato impedito il rientro in territorio statunitense a causa della loro provenienza dai paesi colpiti dal provvedimento.
Iniziata la mattina con un piccolo gruppo di manifestanti riunitosi fuori dal Terminal 4 dell’aeroporto internazionale JFK a causa della detenzione di due rifugiati iracheni, la protesta è cresciuta enormemente con più di 10’000 mila persone solo a New York, per poi diffondersi nel resto degli Stati Uniti.
Anche domenica 29 gennaio sono continuate le mobilitazioni. Mentre non accennano a fermarsi le occupazioni dei principali aeroporti statunitensi, migliaia di persone sono scese in strada. La redazione di Dinamo press era presente a New York city e ha raccolto alcune voci dalla manifestazione di più di 10’000 persone tenutasi a Battery Park.
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