ITALIA
«Nessuna omelia sui nostri corpi». Non Una Di Meno in presidio a Macerata
In piazza a Macerata per rivendicare il diritto ad un aborto sicuro e garantito e in solidarietà delle donne in Polonia. La fotogallery di Ilaria Turini
Oltre 300 persone in presidio dopo l’ondata di indignazione in rete e non solo, a seguito dell’omelia anti abortista di don Leonesi che ha parlato dell’aborto come un reato di abuso verso minori quale la pedofilia.
Un forte attacco sulla libertà di scelta delle donne e dei corpi gestanti. Il presidio lanciato dalle reti di Non una di meno transterritoriale Marche e da Non una di meno Macerata ha voluto porre l’accento – oltre che sulla gravità delle parole del ministro della Chiesa – alla drammatica situazione in cui verte la regione Marche, con un altissimo tasso di obiettori di coscienza tra personale sanitario, paramedico, ginecologi/ghe e con interi reparti chiusi.
Non solo nelle Marche, ma in Italia – soprattutto durante la crisi sanitaria del covid 19- abortire è diventato sempre più un percorso ad ostacoli. E in piazza, sabato, sono stati molti i cartelli con slogan come “Nessuna omelia sul corpo delle donne”, “Né messe né sottomesse”, “Aborto libero per tutte”.
Un presidio anche per sostenere la lotta delle donne in Polonia che stanno resistendo da giorni contro gli attacchi del governo, sfidando i divieti. Una tappa verso il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere che coinvolgerà tutte le realtà e i nodi del movimento Non una di meno.
Fotogallery di Ilaria Turini