ROMA
Piazza Sempione, una “vagina sacra” contro l’oscurantismo clericale
Domenica 7 marzo a piazza Sempione si è tenuta la celebrazione anti-patriarcale dedicata alla “Holy Vagina”, una manifestazione organizzata per la prima volta nel terzo municipio romano e che ha visto partecipare centinaia di persone accompagnate dalla musica della murga
Un’esplosione di nero e fucsia, i colori del movimento “Non una di meno” presente anche in piazza insieme ai collettivi transfemministi e ai centri antiviolenza romani, ha accompagnato durante la giornata di ieri una enorme vagina portata in processione con i colori dell’arcobaleno. E proprio una bandiera arcobaleno, esposta sulla sede del III Municipio a Piazza Sempione, è stata bersaglio degli attacchi ai diritti civili lanciati dal parroco della Chiesa dei Santi Angeli Custodi con frasi esplicitamente omofobe, dal sagrato che dà proprio sulla piazza. Dichiarazioni che arrivano poco dopo uno striscione affisso dal movimento tradizionalista cattolico di Milita Christi, fanatici anti abortisti vicini all’estrema destra.
Le frasi del parroco di Montesacro si iscrivono nello scontro che sta andando avanti da diverse settimane sul progetto di pedonalizzazione della piazza, e che vede alleati i comitati “anti movida” e il parroco che ha trasformato in una crociata lo spostamento della madonnina posta sulla piazza pochi metri indietro.
Mentre immaginiamo come ridisegnare le nostre città nel pieno di una pandemia globale che ha contratto gli spazi di socialità, pensando spazi a beneficio della collettività e dell’ambiente, ecco che ci troviamo ad avere a che fare con l’espressione di una cultura misogina e omotransfobica, una concezione arcaica della famiglia intesa solo come “tradizionale”.
Galleria fotografica di Ilaria Turini
In questo contesto arriva la presa di parola autonoma degli spazi sociali e femministi del territorio, dei collettivi studenteschi e delle tante singolarità che hanno animato l’iniziativa ribattezzata “frocessione”, all’interno del count down della mobilitazione dell’8 marzo, giorno di sciopero transfemminista, di lotta e di astensione dal lavoro produttivo e riproduttivo.
Un’iniziativa contro l’oscurantismo clericale nascosto dietro una questione di arredo urbano, un momento di liberazione e festa, ma anche l’occasione per distribuire materiale informativo appositamente realizzato sotto forma di “santini artistici”.
Sui “santini” sono stati inseriti dati aggiornati e recapiti utili sui consultori e sugli altri servizi socio-sanitari territoriali pubblici e gratuiti per tutta la cittadinanza, sull’obiezione di coscienza, sulla violenza maschile e di genere, sul divario retributivo di genere, sull’omofobia e sui centri antiviolenza, insieme al calendario degli appuntamenti in programma in piazza a Roma per la giornata di lunedì 8 marzo.
La pandemia in questo anno non ha fatto altro che aggravare l’isolamento delle donne vittime di violenza, con l’aumento dei femminicidi e delle violenza, così come ha pesato in particolare modo sulla condizione femminile, troppo spesso ancora più gravata dal lavoro di cura e precaria sul posto di lavoro.
Immagine di copertina di Ilaria Turini