ITALIA
Il Ministero del ricatto. No Tap su esplosione impianto austriaco
Questa mattina a 50 km a nord-est di Vienna è esploso un impianto di gas. Il bilancio, per ora, è di un morto e oltre 20 feriti. Il movimento No Tap risponde alle dichiarazioni a caldo del Ministro Calenda. E chiede di interrompere la costruzione del gasdotto
Questa mattina, alle 08:45, si è consumata l’ennesima tragedia di un sistema corrotto, che non bada al bene della popolazione ma che si alimenta solo dei loschi interessi di pochi.
A Baumgarten, una forte esplosione avvenuta nel terminal di ricezione del gas proveniente da Russia e Norvegia ha squarciato i cieli austriaci, causando (purtroppo sono notizie ancora parziali) un morto e decine di feriti. Il Ministero dell’Interno austriaco ipotizza che all’origine dell’esplosione ci possa essere un guasto elettrico. La centrale CCS dannegiata, che fa parte dell’hub del gas europeo austriaco, è gestita da anni anche da società italiane, come SNAM . Una tragedia che, purtroppo, non è isolata, essendo l’ennesima esplosione legata alle forniture di gas.
Nel caos generale di una catastrofe, lo sciacallaggio opportunistico del Ministro per lo Sviluppo Economico Calenda, è quanto di più vergognoso si possa immaginare. “Oggi c’è stato un incidente serio di gas in Austria. Questo vuol dire che abbiamo un problema serio di fornitura. Il Tap serve proprio a quello. Se avessimo avuto il Tap non dovremmo dichiarare, come faremo oggi, lo stato di emergenza”. Speriamo vivamente che queste sue parole siano dettate dall’ignoranza di un Ministro che non si informa, perché, se fossero dette con cognizione di causa, sarebbero delle vere e proprie dichiarazioni terroristiche!
In questi casi, la procedura di emergenza scatta automaticamente, ma è una prassi generale negli incidenti. Ma NON C’È NESSUN PROBLEMA DI APPROVIGIONAMENTO. Snam stessa lo dichiara, sottolineando che gli stock esistenti in territorio nazionale sono oltremodo sufficienti. E, sempre secondo Snam, “la fornitura dall’Austria potrebbe riprendere anche nel corso della giornata”.
A noi viene da pensare piuttosto che queste esplosioni sono il motivo per cui i terminali dei gasdotti non devono essere costruiti in prossimità dei centri abitati come prevede il progetto di TAP, dove si mette a repentaglio la vita delle persone.
Calenda, anziché rinchiuderti nelle “stanze dei bottoni”, prova a informarti! Il popolo è stufo di questo sistema, che specula sulla vita della gente. Ma tanto, per voi, come ci è stato detto da chi, purtroppo, ha vissuto sulla propria pelle la tragedia del vostro arrivismo, “è più semplice risarcire una vittima piuttosto che badare alle norme di sicurezza”.