Lo Tsunami è arrivato!
Roma. Un’altra ondata di occupazioni. Dieci palazzi, altre 3000 persone che prendono casa.
English and Greek version here.
La proposta dei movimenti: “gli enti locali acquistino a prezzo di costo le 51,000 case sfitte sul mercato per risolvere l’emergenza abitativa, si smetta di costruire e si recuperi il dismesso e l’invenduto”.
A Ponte di Nona occupate le case sfitte di Caltagirone e a Garbatella ex Asl dismessa. Colpito il patrimonio sfitto dell’Atac con due occupazioni sulla Tiburtina. A San Basilio occupato uno stabile di proprietà del fondo immobiliare del Banca Popolare di Milano, mentre in XI municipio occupati locali prima dell’assessorato alla Casa della Regione Lazio, ora sul mercato con un fondo immobiliare con sede a Lussemburgo. Sull’Appia lo stabile invaso da famiglie in emergenza abitativa è di proprietà dei Cavalieri dell’Ordine di Malta.
In via Antonio Musa è nato lo studentato occupato Degage. Dopo le minacce di sgombero e il presidio di centinaia di persone l’occupazione continua. (leggi il comunicato).
A CasalBertone gli studenti universitari di MushRoom Project occupano uno studentato vuoto (leggi il comunicato).
A San Lorenzo nasce Communia (leggi)
Guarda le prime foto e leggi il comunicato dei movimenti per il diritto all’abitare.
Ponte di Nona, occupate case sfitte di Caltagirone:
Tiburtina-Settecamini, via dei Sambuci 200:
A Casal Bertone occupato simbolicamente studentato vuoto dagli studenti della Sapienza:
San Basilio, occupati ex uffici Assessorato alla casa della Regione Lazio, ora in mano a un fondo immobiliare:
Via tiburtina, ex uffici Atac:
Garbatella, Piazza Attilio Pacile occupati locali ex Asl dismessa:
Appia, via Acqua Donzella 27, occupato stabile dell’Ordine dei Cavalieri di Malta:
Via Antonio Musa, studenti e precari del progetto Degage occupano stabile della Provincia di Roma:
6 APRILE 2013 ORE 13 la sveglia è di nuovo suonata. Se stai vivendo con la paura che l’ufficiale giudiziario bussi alla porta di casa per eseguire lo sfratto o il pignoramento. Se negli ultimi anni o mesi hanno visto l’affitto della tua abitazione aumentare a dismisura fino a raddoppiare o persino a triplicare. Se non ce la fai più a pagare mutui e affitti improponibili. Se sei disoccupato o disoccupata, precario o precaria. Se arrivare alla fine del mese comunque è diventata una missione sempre più impossibile. Se stai pagando il prezzo di una crisi che certamente non hai contribuito a generare e la tua vita sta diventando un incubo, non ci dormire sopra, vieni con noi, riprenditi ciò che ti spetta, OCCUPA LA CITTA’ !
Pochi minuti fa nella città sono stati occupati altri 9 stabili vuoti ed abbandonati. Le luci di altri 9 palazzi – ex uffici e case invendute – sono state accese per spegnere la rendita ed il profitto di pochi a danno di tutti. Per lasciare al buio chi da anni ha accumulato smisurate fortune rubandoci territorio e vita. Altri 13 spazi sono stati sottratti ai signori del mattone e della speculazione proprio nel momento in cui si vorrebbe riversare su Roma una nuova valanga di cemento privato approvando – in zona cesarini – una nuova sfilza di delibere cosiddette “urbanistiche” che in realtà rappresentano l’ennesimo “Sacco di Roma”.
Del resto le ombre nere dei RE DI ROMA sono già pesantemente entrate in campo nella competizione elettorale che porterà ad eleggere a fine Maggio il nuovo sindaco ed il nuovo consiglio comunale di Roma. Giocano in tutte le squadre per disegnare come sempre e più di sempre, a loro uso e consumo, il futuro di una città già fin troppo saccheggiata e devastata, oramai CAPITALE DEL CEMENTO, DELL’AUSTERITA’ E DEL MAGNA MAGNA.
E’ compito di tutti e tutte noi fermarli. Far emergere – nel conflitto e nella autorganizzazione – un’altra idea di città. Un’altra Roma da costruire e conquistare insieme.
Del resto, siamo consapevoli che non basterà – ammesso che effettivamente arrivi -, qualche taglio ai cosiddetti costi della politica, una spruzzata di trasparenza e qualche volto giovane e nuovo che magari poi tanto nuovo non è, a cambiare veramente le cose, a spazzare via gli interessi di quei potenti che continuano a seminare precarietà e ad affamarci.
Nessuno al posto nostro conquisterà i diritti che ci vengono negati. Solo noi direttamente possiamo riprenderci ciò che ci spetta.
Anche per questo abbiamo deciso di collegare oggi, in una grande giornata di lotta e mobilitazione le lotte per l’abitare con quelle contro le discariche, gli inceneritori e tutte fonti di nocività che distruggono i territori e le salute.
Con queste idee ben chiare in testa ci prepariamo a manifestare Martedì 9 Aprile con un corteo che arriverà fin sotto le finestre della presidenza della Regione Lazio per chiedere a gran voce il BLOCCO GENERALIZZATO DEGLI SFRATTI E DEGLI SGOMBERI e la realizzazione immediata di un PIANO STRAORDINARIO CONTRO L’EMERGENZA ABITATIVA.