ROMA

Sparwasser si riprende dopo il furto: «Fondamentale la solidarietà del quartiere»

Il circolo arci del Pigneto lancia una campagna di crowfunding per far fronte al furto subito lo scorso 24 febbraio. In tantissimi si mobilitano per esprimere il proprio sostegno.

«Siamo ancora sconvolti dall’enorme risposta che ha ricevuto il nostro appello. È segno che siamo riusciti a creare attorno a noi una comunità solidale». Volontari e attivisti dello Sparwasser, circolo Arci inaugurato più di quattro anni fa nel quartiere della capitale Pigneto, raccontano di come ci sia stata una reazione forte e compatta al furto subito nella notte fra domenica 23 e lunedì 24 febbraio. La campagna di crowfunding, lanciata poco dopo che al centro culturale sono stati rubati 15.000 euro dall’incasso oltre ad alcolici e strumentazione varia per gli eventi, ha infatti già sorpassato la metà dell’obiettivo prefissato. «All’inizio eravamo addirittura indecisi se tentare questa via o meno», spiega Diana Armento, fra le animatrici dello spazio. «Invece, la partecipazione che si è verificata è stata assurda, davvero inaspettata. Non si tratta solo della raccolta fondi dal basso, che pure sta andando oltre ogni aspettativa, ma soprattutto della solidarietà che in molti sono venuti a esprimerci di persona. Abbiamo ricevuto offerte per ripristinare la strumentazione e i materiali sottratti, mentre tantissimi gruppi musicali si sono proposti di suonare gratuitamente come gesto di sostegno. Il 29 sono venute più di 1000 persone per la maratona che abbiamo organizzato grazie alla disponibilità degli artisti».

Il circolo Sparwasser si trova in via del Pigneto, a pochi passi dalla fermata della metro e in direzione opposta all’area pedonalizzata del quartiere. I ragazzi e le ragazze della struttura, in larga parte provenienti dall’esperienza del sindacato studentesco Link, hanno fondato lo spazio con un occhio di riguardo all’aspetto musicale e artistico ma anche ad attività che potessero aggregare gli abitanti della zona attorno a un’idea di integrazione e di comunità aperta. In tal senso vanno il corso di italiano per stranieri, il doposcuola per studenti di scuole superiori ed elementari, la raccolta vestiti per l’emergenza freddo o lo sportello di assistenza per lavoratori con partita Iva. Oppure, appunto, momenti dedicati all’espressione culturale come concerti, il concorso di poesia “Poetry Slam” o incontri e dibattiti di varia natura. «Quando abbiamo aperto il circolo, la nostra intenzione era quella di mettere lo spazio a disposizione della cittadinanza», dice ancora Diana Armento. «Il Pigneto è da anni interessato da un processo di gentrificazione aggressiva, per cui la maggior parte dei luoghi di socialità si è trasformata in locali e “cocktailerie”. Noi volevamo invece un posto dove ognuno potesse portare il proprio contributo e dove le varie attività fossero accessibili a tutti e tutte. Un altro problema del quartiere è infatti dato dal fatto che l’offerta culturale sta diventando estremamente elitaria, con i concerti che si svolgono perlopiù in bar o club costosi ed esclusivi. Credo che anche per questo lo Sparwasser sia diventato un punto di riferimento per l’incontro fra gruppi emergenti e pubblico, fra abitanti del quartiere e l’esigenza di una socialità alternativa».

Una socialità alternativa che pare subire continui colpi alla propria sopravvivenza. Sempre a pochi passi dalla fermata metro, le rotaie del treno svoltano sotto la via Casilina e sembrano tagliare in due il rione. Risalendo verso l’inizio di via del Pigneto, la pedonalizzazione si accompagna alla fitta serie di locali a vocazione più “commerciale”. Proseguendo invece verso il rione limitrofo di Tor Pignattara, attorno al punto dove sorge lo Sparwasser, altri centri e spazi provano a mettere in campo una diversa idea di incontro e aggregazione: i circoli arci Fanfulla e Metro Core, il locale che ospita musica dal vivo ‘Na Cosetta, centri sociali come l’eXSnia… Molte di queste realtà sono state oggetto di furti e attacchi negli ultimi tempi. Poco più di un mese fa è toccato al Metro Core, cui hanno rubato incasso e attrezzatura, mentre a novembre dell’anno scorso era la volta di ‘Na Cosetta, che si è visto anche devastare l’interno dello stabile. «Non vogliamo forzare alcuna interpretazione e crediamo che il furto che abbiamo subito non abbia nessuna matrice politica», conclude Diana Armento. «Tuttavia ci sono dei dati di fatto che vanno considerati: l’area dove ci troviamo a operare fa obiettivamente gola a molti, viste le potenzialità di riqualificazione e speculazione edilizia. Inoltre, per un centro di piccole dimensioni come il nostro, un evento di questo tipo rischia di metterti seriamente in ginocchio e compromettere le tue attività. Davvero, la solidarietà che abbiamo ricevuto è stata fondamentale. Si è creato un clima bellissimo e faremo di tutto per mantenerlo vivo». Anche in tempi di Coronavirus, il circolo rimane aperto per gli sportelli e tutte le attività sociali, oltre a offrire postazioni per chi si vede imposto il telelavoro ma non è magari in condizioni di lavorare da casa.