ROMA
La voce arcaica: domenica 3 novembre al Teatro Biblioteca Quarticciolo
Il prossimo 3 novembre il teatro biblioteca Quarticciolo ospiterà un’iniziativa per ricordare Nagihan Akarsel, attivista e giornalista curda uccisa due anni fa. Molte le attività romane coinvolte nell’organizzazione dell’iniziativa verso la giornata globale contro la violenza di genere che, come ogni anno, si celebrerà il 25 novembre
Verso la giornata globale contro ogni violenza di genere, il nodo romano di Non Una di Meno, la Rete Jin, la Rete Kurdistan, Il centro socio culturale Ararat, Uiki onlus, Il comitato europeo di Jineoloji, Quarticciolo ribelle e Lucha y Siesta hanno deciso di dare spazio a un’iniziativa di ricordo, dove amore e rabbia potessero trasformarsi in convivio. Ecco perché il 3 novembre presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo, da pomeriggio a sera, si alterneranno momenti di dibattito, musica e danza. Come nel 2018 al Cinema Palazzo per ricordare a cinque anni di distanza, l’uccisione di Sakine, Fidan e Leila a Parigi, sono state coinvolte artiste locali e internazionali per celebrare Nagihan Akarsel, uccisa in Iraq due anni fa. Il Comitato Europeo di Jineoloji ha investito molto sulla diffusione del vissuto, dell’esempio e della portata dei progetti che la compagna Nagihan ha spinto nel corso della sua vita, prematuramente strappata dai servizi segreti turchi. All’inizio del 2024 infatti si è mosso un tour europeo a promozione dell’inaugurazione della Biblioteca delle donne di Sulaymaniyah, un progetto che andrà costantemente sostenuto nel corso del nostro percorso solidale e complice con la lotta di liberazione delle donne e delle libere soggettività di quelle geografie.
Riprendiamo e rilanciamo il comunicato e il programma dell’iniziativa.
Il 4 ottobre del 2022 tutto il mondo curdo, in particolare il Movimento di Liberazione delle donne, è stato colto da un gravissimo lutto. La compagna Nagihan Akarsel, ad appena 40 anni, è stata uccisa davanti alla sua casa a Suleimaniyah, nella Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, in un agguato ordito dall’intelligence turca. La notizia di questo femminicidio ha impiegato poco tempo a diffondersi destando nel popolo curdo, e non solo, profonda tristezza e forte rabbia. La sua storia e la sua vita, infatti, sono tra le più emblematiche del processo di trasformazione radicale che la società curda sta perseguendo attraverso il progetto del Confederalismo Democratico, teorizzato dal leader curdo Abdullah Öcalan. Nel corso degli ultimi dieci anni tutto il Mondo è entrato in contatto con questo progetto politico, verificandone nella messa in pratica dei contenuti teorici l’ efficacia e l’avanguardia, a partire dalla rivoluzione del Rojava (regione collocata a nord est di quella parte di mondo che è chiamata Siria), che si trova ancora oggi a difendersi e combattere contro il fondamentalismo islamico e la repressione dei vari Stati che il popolo curdo, ma non solo, subisce da secoli.
Nata in un villaggio nella regione di Konya in Bakur (il Kurdistan del nord colonizzato dalla Turchia), sin dalla sua primissima infanzia Nagihan ha intuito che la sua gente per troppo tempo è stata costretta a nascondere le proprie radici culturali, a partire dal divieto di esprimersi a scuola o in pubblico in lingua curda. Da grande studia editoria, giornalismo e radiodiffusione all’università di Gazi ad Ankara e fonda Jinha Agency, la prima agenzia di informazione curda formata solo da donne. Dal 2001 al 2007 viene arrestata per la sua attività politica nelle università come attivista del YCK (Unione della Gioventù del Kurdistan). Il carcere turco diventa così parte del bagaglio che la convince ancora di più a percorrere il suo cammino: quello della lotta per la liberazione del suo popolo e delle donne del Medio Oriente. Una volta libera, viaggia in gran parte del Kurdistan, in particolare in Rojava, fondando comitati e accademie di donne dedite alla ricerca e allo studio della Jineolojî (scienza delle donne). Negli ultimi anni della sua vita si stabilisce a Suleymaniyah con il proposito di fondare una Biblioteca, archivio e centro di ricerca e di incontro rivolto alle donne ma che, a causa del suo assassinio, non ha avuto modo di inaugurare, poiché è stata ultimata e presentata solo dopo la sua morte dopo varie difficoltà.
Per ricordare il suo esempio, fatto di insegnamenti che portiamo nel cuore, di forte capacità empatica, di grande immaginazione e responsabilità, il Comitato di Jineolojî Italia ha deciso di coinvolgere la città transfemminista per dedicarle un omaggio verso e oltre il 25 novembre, giornata globale contro la violenza di genere.
Il programma comincia dal tardo pomeriggio e si svolgerà dentro lo stabile del Teatro Biblioteca Quarticciolo in via Ostuni 8 fino a sera, alternando presentazione di progetti culturali e opuscoli sulla Jineolojî, a musica e danza.
Dalle 17 alle 19 presso la Biblioteca Quarticciolo:
- Mostra e intervento in Collegamento on-Line dell’artista curda Zehra Dogan, che presenterà la sua opera su Nagihan e sul collettivo xwebun;
- Presentazione della biblioteca-archivio e del centro di ricerca delle donne a Suleyimanyah a cura del Comitato Jineoloji Europa;
- Presentazione della fanzine illustrata “La via dei Gelsi” dedicata alla vita di Nagihan Arkasel a cura del Comitato di Jineoloji Europa.
Dalle 20:30 presso il Teatro Quarticciolo:
- CORA (Coro scuola popolare di Testaccio)
- Anna O’neill (musicista del comitato jineoloji irlanda)
- Coro Jineoloji Calabria
- ToTaLab (Performance di danza)
- Suna Alan (musica curda)
- Le Vespe (Coro scuola popolare di Testaccio)
- Livia Ferri (voce e chitarra)
- Coro Jjineoloji Europa
Cena curda a cura del centro culturale Ararat
Immagine di copertina: Nagihan Akarsel su Facebook
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