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ITALIA

Scene dal passato: la storia di una crisi climatica, politica e sociale

Fotoreportage di una catastrofe annunciata: centinaia le persone sfollate, molte delle quali avevano appena ristrutturato le proprie abitazioni, a seguito dell’alluvione che ha interessato la stessa area lo scorso anno. Rabbia e dolore negli occhi di chi non ha più un tetto da mesi, in una terra vessata da eventi climatici sempre più violenti

 L’Emilia Romagna è stata colpita dall’ennesima alluvione frutto di una crisi prima di tutto climatica, ma che si porta dietro la storia di una pessima gestione del territorio da parte della classe dirigente. Fiumi come il Lamone, esondando dopo ore ininterrotte di pioggia tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, hanno distrutto completamente alcune cittadine come Traversara, che risulta inaccessibile, anche volendo entrarci a piedi. «Non si può passare perché è un cantiere unico», dice la polizia.

Anche questa volta centinaia di persone sfollate che hanno perso la casa. Anche questa volta, persone che ti accolgono con grande gentilezza offrendoti acqua, caffè e bibite. Anche questa volta, la rabbia negli occhi e nelle parole di tutti.È una storia che si ripete, una scena che sembra un flashback dal passato. L’aumento della magnitudo e della frequenza di eventi estremi come quelli che si sono presentati qui negli ultimi mesi sono l’esempio emblematico della crisi climatica globale contemporanea e delle sue origini antropiche, che la classe politica italiana non ha però alcuna intenzione di prendere seriamente.

Anche questa volta, l’accumulo di legname negli alvei ha peggiorato una situazione già grave di per sé in aree risaputamente soggette a rischio alluvione come quelle dell’Emilia Romagna,  e anche questa volta la gestione forestale delle sponde dei fiumi è stata pessima. Quindi, anche questa volta, nessun comune era preparato a questo tipo di emergenza, eppure è la terza che ha una portata grave nel giro di un anno e mezzo.

Anche questa volta, calati i riflettori mediatici tra qualche settimana o mese tutti ci dimenticheremo di queste notizie che i media ci vendono “in pillole”, come è già successo in passato. Tutti tranne chi dall’anno scorso è ancora senza casa, tutti tranne chi aveva appena finito di ristrutturare la propria abitazione con il mutuo e oggi si ritrova punto a capo, tutti tranne chi, questa volta, per la prima volta, ha perso tutto. Uno scenario che, ancora una volta, ci pone davanti alla necessità di riflessioni urgenti e ineludibili.

Tutte le foto nell’articolo sono di Mayla Bottaro

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