MONDO
Inaugurata l’ambasciata Usa a Gerusalemme: Israele spara ancora, più di 40 morti
A settanta anni dalla nascita di Israele, ancora un massacro compiuto dall’esercito israeliano contro i palestinesi. Al momento in cui scriviamo, secondo quanto riportato da Nena News, sono 43 i morti palestinesi durante le manifestazioni di protesta a Gaza. Israele celebra così i 70 anni dalla fondazione, inaugurando a Gerusalemme l’ambasciata Usa dopo il riconoscimento della stessa come capitale di Israele da parte del presidente Donald Trump lo scorso 6 dicembre.
Una decisione provocatori, quella del presidente Usa Trump, che non si presenta di persona e manda la figlia Ivanka ed un videomessaggio in cui afferma che Gerusalemme è la capitale di Israele. Secondo Netanyahu “Trump ha fatto la storia” mentre Kushner (genero di Trump e inviato per il Medio Oriente) afferma che “Gaza è parte del problema, non della soluzione”. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate mentre il massacro continua ed il numero dei morti accertati continua ad aumentare di ora in ora.
A settanta anni dalla Nakba, si stanno svolgendo oggi manifestazioni in tutta la Palestina storica. Una marcia di gerusalemiti e palestinesi del ’48, ovvero i palestinesi cittadini israeliani, si è svolta nella Città Vecchia, mentre alle 10 una grande manifestazione si è svolta nella piazza al-Manara a Ramallah. Proteste anche a Gaza, dove l’esercito israeliano ha raddoppiato i soldati nella striscia e ha iniziato in mattinata a sparare gas lacrimogeni e proiettili utilizzando anche droni e aerei di ricognizione sui manifestanti.
Sono almeno 43 ad ora i morti, tra loro 5 minorenni, ma il numero purtroppo sta salendo. Quasi 2mila i feriti, 27 sono gravissimi, 59 gravi. Ben 772 quelli colpiti da proiettili.
Impossibile per gli ospedali già al collasso della Striscia prendersi cura di tutti/e. Il ministero della Salute di Gaza ha mosso poco fa un appello per il rifornimento immediato di materiale sanitario. Per Amnesty “aberrante violazione dei diritti umani”, perfino l’Onu ha chiesto ad Israele di interrompere l’uso sproporzionato della forza. Molti giornali parlano di “scontri”, cosa assurda quando da una parte si spara con armi e proiettili a farfalla (che danneggiano irreparabilmente ossa e tessuti) e dall’alktra si lanciano pietre: si tratta in realtà è un’attacco efferato (uno dei più invasivi degli ultimi tempi) da parte di uno degli eserciti più forti del mondo contro un popolo che da anni lotta e resiste per difendere la propria terra dall’occupazione israeliana.