ROMA

Il Rialto è ancora un luogo aperto alla città

Questa mattina decine di attivisti delle realtà sociali che da anni animano lo stabile e di Decide Roma hanno presidiato il Rialto per impedire eventuali atti di forza da parte del Dipartimento Patrimonio.
Rialto, lo spazio è di nuovo a rischio sgombero

Ribadiamo che anche nei prossimi giorni saremo mobilitati per scongiurare un epilogo che otterrà l’unico risultato di consegnare di nuovo all’abbandono, al degrado o peggio alla speculazione immobiliare un luogo che nel tempo è diventato un laboratorio in cui si prova a immaginare un modello sociale alternativo basato sulla gestione partecipativa dei servizi pubblici, del patrimonio e sulla produzione di cultura indipendente.

Chiediamo coerenza, responsabilità e impegni precisi all’Amministrazione Capitolina.

È palesemente contraddittorio e non è assolutamente giustificabile che si approvi una delibera di Giunta con l’obiettivo di salvaguardare le realtà sociali, si avvii un confronto con queste stesse realtà sulla definizione di un nuovo regolamento sull’utilizzo del patrimonio pubblico, e contemporaneamente la stessa Amministrazione si renda responsabile di ulteriori sgomberi come quello previsto per il Rialto.

Rischio di sgombero mai smentito, bensì confermato da alcuni funzionari del Comune.

Per queste ragioni proponiamo che i prossimi incontri del tavolo sul nuovo regolamento del patrimonio, a cui prende parte l’Amministrazione e diverse realtà sociali, si svolgano proprio al Rialto così da valorizzarlo ulteriormente come luogo di partecipazione reale.

Chiediamo, quindi, un incontro urgente all’Ass.re Andrea Mazzillo per riprendere un confronto con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete per permettere la continuità delle attività sociali che si svolgono al Rialto.

Ribadiamo, in conclusione, che non ci rassegneremo a vedere sottratto un luogo in cui si sperimentano percorsi partecipativi e democratici, sede del vittorioso referendum sull’acqua pubblica del 2011, e metteremo in campo tutte le iniziative utili per evitare questo scenario, convinti della necessità di un impegno chiaro dell’Amministrazione.

Con questa stessa convinzione contribuiremo alla costruzione del corteo cittadino “Roma non si vende” in programma il 6 maggio.