ROMA
Il presidente del V Municipio: “Il Pigneto non lo cambiamo con la repressione ma con la cultura”
Intervista a Giovanni Boccuzzi (M5S), presidente del V municipio. Lo sgombero di Point Break, i problemi del Pigneto, il lago della Ex SNIA Viscosa e la riapertura del Nuovo Cinema Aquila
A poche settimane dall’insediamento della giunta arriva lo sgombero dello studentato occupato Point Break, qual è la posizione dell’amministrazione municipale?
Noi non sapevamo niente dello sgombero, è stato avvertito solo il comando dei vigili municipali. Io personalmente ho fatto un comunicato, esprimendo la mia vicinanza ai ragazzi colpiti. Abbiamo anche trovato delle sistemazioni alternative per i ragazzi, ma poi sono riusciti a provvedere autonomamente.
Lei conosce bene il territorio del V municipio, attraversato da esperienze di autogestione e di civismo. Si va dal Forte Prenestino alla battaglia per il lago della SNIA, che ha strappato una vittoria importante alla speculazione edilizia.
Sulla battaglia per il lago, mi lasci dire che conosco la questione molto bene, dato che la notizia dei quattro grattacieli che ci volevano costruire l’ho ricevuta io per primo. Noi dobbiamo fare in modo che quel luogo sia aperto, attraversato e reso fruibile per cittadini. La posizione del municipio è quell’area sia trasformata in un parco sotto tutela regionale.
Tra Prenestino, Casilino e Pigneto sono molte le aree con problematiche sociali di varia natura. In che modo si può pensare di utilizzare il patrimonio pubblico per ovviare a queste necessità?
Se parliamo della delibera 140 io le dico subito che sono in sintonia con l’assessore Paolo Berdini. Come Municipio noi non possiamo intervenire sul privato, ma per quanto riguarda le esperienze sociali che utilizzano il patrimonio pubblico, queste devono essere valorizzate perché forniscono servizi importanti. Poi c’è il problema della legalità, per cui dovranno essere immaginati dei nuovi bandi, ma queste esperienze vanno supportate.
Nel quadrante del Pigneto si sono addensate varie problematiche, dalla cosiddetta movida allo spaccio. Le amministrazioni precedenti hanno risposto con le telecamere e un maggiore schieramento di forze dell’ordine. Voi pensate di proseguire sulla stessa linea?
Innanzitutto noi vogliamo riaprire il Nuovo Cinema Aquila. Mi passi l’espressione, ma noi non possiamo pensare di risolvere i problemi del Pigneto con un approccio repressivo per colpire qualche piccola banda di malavitosi, dobbiamo invece puntare sulla cultura. Per quanto riguarda il cinema, stiamo lavorando coi comitati e coi cittadini attivi sul territorio per arrivare al più presto alla riapertura. E’ attraverso la cultura che possiamo cambiare le linee di sviluppo di un quartiere importante come il Pigneto.