OPINIONI
Il catering a Draghi della stampa mainstream
Per 10 giorni a reti unificate è stato diffuso il messaggio: i contagi a Trieste sono colpa dei cortei No pass. Approvata la circolare Lamorgese i media si sono accorti che il “focolaio sloveno” era a 6 km dalla città
Dopo 10 giorni a raccontare che a Trieste i contagi erano schizzati per le manifestazioni No green pass, all’indomani della circolare Lamorgese che consegna ai prefetti la discrezionalità sui cortei anche i giornali mainstream tornano sulla terra.
«Se Trieste è diventata la città maglia nera del nostro paese, probabilmente non è soltanto per via delle manifestazioni al porto», leggiamo a pagina 9 del “Corriere della sera”. Trieste infatti è circondata dalla Slovenia, il confine è a 5/6 chilometri. Il paese ha uno dei tassi di vaccinazione più bassi in Europa ed è stato investito in pieno dalla quarta ondata. I tamponi positivi sarebbero oltre il 40% di quelli fatti ogni giorno.
La posizione geografica di Trieste non è una novità, i dati sloveni si conoscevano, il fatto che il porto equivalga a scambi e interazioni anche. Però in tutti questi giorni il messaggio diffuso a reti unificate da quotidiani e telegiornali è stato lo stesso: è colpa dei no green-pass. La stampa mainstream ha semplicemente rimbalzato le posizioni del governo nazionale e degli esponenti politici locali. Soltanto Andrea Capocci su “il manifesto” ha messo a confronto la tesi dell’impennata dovuta ai cortei con gli studi scientifici finora disponibili che, insieme al senso comune, dimostrano come i contagi all’aperto siano residuali.
Tutto il resto non è stato giornalismo, ma catering al governo Draghi.
L’unità nazionale dei partiti corrisponde specularmente all’allineamento dei principali giornali. Che però stanno giocando con il fuoco. Perché chi ha dubbi sui vaccini dovrebbe fidarsi di mezzi di informazione che per giorni hanno usato la crescita dei casi di Covid-19 per legittimare le restrizioni ai cortei? Chi ha diffuso queste fake news sui media mainstream ha la sua parte di responsabilità nello scetticismo crescente verso media e istituzioni mediche.
Alla fine, comunque, l’obiettivo è stato raggiunto. Il duo Draghi-Lamorgese ha varato uno dei peggiori provvedimenti restrittivi del diritto a manifestare ed esprimere dissenso. La circolare del Viminale richiama quella che Maroni diffuse nel 2009, ai tempi in cui il movimento dell’Onda da nord a sud cantava: «Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città».
La differenza è che oggi, ai tempi della pax draghiana, quasi non si sollevano voci critiche. Il Pd plaude la decisione, con i sindaci in prima fila. La Cgil non dice nulla. Anzi Alessandro Genovesi, segretario Fillea, ha dichiarato al manifesto di essere d’accordo con la misura. Del resto la manifestazione confederale non è stata vietata, a differenza di quella organizzata da disoccupati e senza casa a Napoli. Ancora una volta tocca ai movimenti, dal basso e nelle strade, ribaltare i divieti e passare dalla difesa all’attacco.
In copertina, la città di Trieste (foto di Alessandro Stoppoloni).