DIRITTI
Giovani bangladeshi in lotta
Martedì 21 maggio i ragazzi ospiti dei centri per minori stranieri in manifestazione sotto il Parlamento contro le vessazioni di Roma Capitale.
Leggi la lettera aperta al Governo e al Parlamento italiano scritta dai ragazzi.
I giovanissimi migranti bangladeshi affidati ai centri di accoglienza della capitale, oggetto da circa due mesi di una pesante procedura persecutoria su regia del Comune di Roma, invitano a scendere in piazza al loro fianco. I ragazzi annunciano una lettera aperta al governo e al Parlamento per un urgente intervento istituzionale all’insegna della reale tutela dei giovani stessi e chiedono l’immediato rilascio dei due ragazzi attualmente trattenuti presso il Cie di Ponte Galeria.
I due ragazzi erano già stati tradotti al CIE a fine di marzo dalla Polizia Locale di Roma Capitale per essere poi riaffidati, data la visibile giovanissima età, al centro per minori che li aveva in carico. Il 13 maggio i due ragazzini sono stati tuttavia riconvocati dagli uffici comunali e poi ricondotti al CIE, dove si trovano attualmente in condizioni di vulnerabilità estrema. Alla base di tanto accanimento, un provvedimento del giudice tutelare di Roma a seguito di una comunicazione della Polizia di Roma Capitale.
Intanto lo stesso giudice tutelare ha disposto la sospensione o la revoca di tutte le tutele per minore età, gettando nella paura gli oltre mille ragazzi accolti nei centri. Si tratta, come rileva l’ASGI, di un decreto “che espressamente si rivolge ai minori di origine bengalese e stabilisce che dovranno considerarsi maggiorenni tutti i ragazzi che si rifiutano di sottoporsi a una seconda visita di accertamento dell’età”.
Tutto questo mentre a Dacca le fabbriche delle nostre preziose magliette seppelliscono migliaia di lavoratori a 37$ al mese e decine di morti accompagnano ogni manifestazione di protesta dei lavoratori. Mentre tutto il mondo guarda con preoccupazione alla gravissima emergenza umanitaria e sociale in corso in Bangladesh.
E tutto questo a pochissimi giorni dalle elezioni a Roma: un’amministrazione uscente che si accanisce fino all’ultimo con una delle comunità straniere più radicate in città, forse per trovare un capro espiatorio a giustificazione del buco di bilancio che si appresta a lasciare alla voce “minori”. I controlli sommari del Comune sono infatti ripartiti proprio in questi giorni, dopo una pausa di qualche settimana. E tantissimi ragazzi continuano ad allontanarsi spaventati dai centri, sprofondando nella clandestinità.
Una situazione inaccettabile che i giovani migranti non sono più disposti a tollerare e che richiede un urgente intervento istituzionale, all’insegna della reale tutela dei ragazzi.
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2013 h 15:00 manifestazione sotto il Parlamento
Promuovono: i giovani bangladeshi dei centri per minori stranieri di Roma
con il sostegno di Aps Yo Migro – Laboratorio 53 Onlus – Esc Infomigrante – ZeroViolenzaDonne – Scuola d’italiano Forte Prenestino
Per informazioni e adesioni: segreteria@yomigro.org
Vedi anche:
“Il Comune di Roma riprende le prassi illegittime di accertamento dell’età dei minori di origine bengalese” (ASGI, 20-05-2013)
Migranti a Roma: il 20/05 un’assemblea per costruire un’ampia mobilitazione per i diritti dei migranti
La testimonianza telefonica di Obyad e Shopon dal Cie di Ponte Galeria (domenica 19 maggio):
La testimonianza dei ragazzi al TG3 nazionale, a seguito del primo trattenimento al Cie (servizio di Alessia Gizzi, 11-04-2013):
“La giovane generazione non fa un viaggio. È il viaggio che fa la giovane generazione”
Pensieri e messaggi scritti dai ragazzi dei centri per minori stranieri di Roma. Raccolta a cura dell’associazione Yo Migro: si specifica che nessun intervento è stato operato sui testi. In alcuni casi, i ragazzi hanno utilizzato dizionari e altri strumenti online per aiutarsi nella scrittura.
«Noi siamo giovani navi, ognuno ha un colore diverso e una bandiera diversa, ma tutti di noi dobbiamo fare parte di un viaggio… e questo viaggio si chiama Vita. Io so che questo viaggio non è facile, è durissimo. Però noi non possiamo indietreggiare .. Noi dovremo continuarlo fino a noi siamo vivo. Ognuno di noi con un carattere particolare, senza fare differenza tra quello negativo e quello positivo, perché io penso che il pensiero di noi è eguale…Noi ci siamo riforniti di tutto quello che avevamo bisogno. Noi siamo tutti pronti. Secondo me ora di partire e questo sarà l’ultima notte che dobbiamo vedere la luce per seguire altri che incontreremo insieme. Domani la alba si partirà per un nuovo viaggio… Dopo questo viaggio io chiederò a me “Che cosa mi sono rifornito che prima non avevo?”. Alfine voglio dire una frase: la giovane generazione non fa un viaggio, ma è il viaggio che fa la giovane generazione»
«Every person want a better future. I knew that Italy is a developed country. After that I have arrived in my dream country but after I arrived in dream country my dream becam a sadness story»
«Sono Imran Hosain. Vengo dal Bangladesh, ho 17 anni. Abito in un centro con ragazzi bengalesi. Voglio stare in Italia con documenti. Ma ora la polizia non è d’accordo per dare i documenti. In Italia non posso stare senza documenti. Adesso io voglio dire, solo dai documenti per favore»
«Stiamo pensando ma non solo noi, anche le nostre famiglie in Bangladesh. Vogliamo senza pensare e stare in centro per minori»
«Una grande richiesta a Comune di Roma. Per favore chiude quella terribile cosa. Quello nostre vite. Per favore non giocate con nostro. Se non chiude quella cosa, altrimenti dobbiamo morire in autostrada insieme. Vogliamo vivere in Italia con perfettamente»
«Noi siamo giovani. Vogliamo il permesso di soggiorno. Non ho lavoro. Mi piace l’italiano»
«Basta quella brutta cosa. Quando abbiamo ascoltato quella cosa, da quel giorno non possiamo studiare, mangiare, dormire normalmente. Solo vediamo terribile cosa nei sogni»
«Noi siamo senza genitori, dovete cambiare vostre teste. Dovete imparare dagli altri paesi non ci potete gettare come spazzatura»
«Don’t miss use your power because we are helpless»
«Noi siamo giovani. Abbiamo il diritto di vivere in Italia, noi sappiamo questo paese è umanità nel mondo. Perchè voi fate questa cosa ora?»
«Sempre sto pensando. Lui ha preso me. Adesso vuole buttare a me»
«Perchè questa brutalità? Perchè dobbiamo soffrire? Doc’è l’umanità? Siamo minori non abbiamo fatto errore»
«Salute a tutti, sono Molla Imran. Sono un ragazzo del Bangladesh. Quando sono arrivato in Italia ho imparato una cosa bene: devo dire miei diritti. Oggi proviamo a scrivere la mia impressione che come ho visto questo mondo è diviso in due parti, una sono le persone ricche e l’altra le persone povere, il mondo è molto difficile per le persone povere. Perchè le persone non ci sono diritti, non possono dire niente, come me, sto in un centro per minori, era passato tempo circa sette mesi, un giorno ho sentito che devo fare controllo di età in ospedale militare, davvero ho paura. Non posso stare tranquillo, sto pensando sempre, per il problema che non posso prendere il permesso di soggiorno»
Associazione di promozione sociale Yo Migro – Orgoglio Meticcio
Tra le attività settimanali di YoMigro presso il centro sociale Strike di Roma, la scuola di italiano per stranieri, lo sportello di consulenza amministrativa e legale e il centro di orientamento sanitario “Ambulanti”.