ITALIA

Genova in prospettiva. Esce il terzo numero di “Dinamoprint”

È disponibile sul nostro sito il terzo numero di “Dinamoprint” dedicato ai vent’anni dalla grande contestazione del G8. All’interno: sezioni sulla giustizia climatica e sulla solidarietà nel Mediterraneo, oltre che reportage speciali dall’America Latina

Come fare della memoria del G8 di Genova un ingranaggio collettivo? Giunti ai venti anni da quell’evento che segnò indelebilmente un’intera generazione politica e che condizionò come pochi altri le successive traiettorie dei movimenti sociali in Italia e non solo, quella domanda continua a risuonare e a interrogarci: come non immobilizzare in una collezione di ricordi quell’immenso bagaglio di esperienze, di ambizioni e di sofferenze, continuando a farle funzionare come un motore per la critica e l’azione politica?

È da questo insieme di problematiche che prendono le mosse le tre sezioni tematiche che costituiscono questo terzo volume della collana Dinamoprint.

Nella prima (Globalizzazione) si alterneranno riflessioni e immagini che dalle giornate genovesi arriveranno fino a oggi. Mettere in prospettiva Genova vuol dire in questo senso riannodare i fili delle trasformazioni intervenute in questi venti anni di storia globale, seguendo proprio le tracce lasciate sul terreno da quel movimento e dalle questioni che fece irrompere nell’agenda politica: dai brevetti e la proprietà intellettuale al commercio mondiale e al debito. E poi, il ritorno della guerra al centro del nuovo disordine mondiale.

Più che delle immagini statiche fissate sulla scena di quel conflitto, proveremo a vedere come quelle battaglie cruciali che risuonavano a Genova nel 2001 non si siano affatto arrestate su quelle strade, così come, dall’altra parte, gli stessi immaginari prodotti da quel movimento abbiano incontrato altre forme di espressione e nuovi media.

La seconda sezione (Ecologia) è invece dedicata a quella nuova ondata di movimento che, dal 2018 ad oggi, sembra aver riannodato i fili del discorso avviato dal movimento alter-globalista molti anni prima: quel movimento aveva infatti costruito attorno alla “questione ecologista” un immaginario che permetteva per la prima volta di connettere le lotte ambientali dentro uno spazio comune transnazionale.

È quell’eredità a esser stata ripresa e trasformata dagli attuali movimenti per la giustizia climatica. In particolare, con una serie di contributi italiani ed esteri, la sezione insiste sui legami ormai sempre più profondi tra lotta ecologista e lotta anticapitalista e al modo in cui queste nuove connessioni siano in grado non solo di promuovere innovative pratiche di azione, ma anche di smascherare i tentativi di recupero e di greenwashing da parte del capitalismo contemporaneo.

Il numero si conclude con il movimento che aprì nel 2001 le giornate genovesi e che costituisce ancora oggi la più potente spinta “dal basso” della globalizzazione: le migrazioni.

L’ultima sezione (Mediterraneo) seguirà le mappe disegnate dal soccorso civile nel Mediterraneo. Sulla superficie di quel mare si riflette l’altra faccia della globalizzazione capitalista: dietro la libera e incontrastata circolazione delle merci, nuovi e sempre più invalicabili confini sono innalzati contro le persone. Eppure, tra le onde, la finzione delle frontiere degli stati nazionali stenta ad affermarsi.

Lì dove la legge del mare ha sempre anteposto il riconoscimento della comune umanità e del mutuo aiuto di fronte al pericolo, gli stati e le istituzioni europee hanno dovuto mettere in campo un complesso sistema di ricatti economici, assetti militari, azioni penali per contrastare la libertà di movimento e il diritto alla fuga di chi migra. Il mare che aveva dato linfa alla civiltà mediterranea è stato trasformato nel più grande cimitero del mondo.

Intanto, però, quel desiderio di una società antirazzista e di frontiere aperte che già aveva attraversato le strade di Genova è diventato la mappa per le rotte delle navi umanitarie contro la violenza dei confini nazionali.

Indice

intro

Dove è finita la globalizzazione?

EDITORIALE

Genova per noi: una sfida ancora aperta

di Dinamopress

ANALISI

Da Seattle a Genova: entra in scena la globalizzazione

di Sandro Mezzadra

ANALISI

Immersi nel globale

di Toni Negri

INTERVISTA

Dal 2001 argentino all’internazionale femminista

Intervista a Veronica Gago di Alioscia Castronovo

COMIX

Zona Rossa. Genova, il mondo e io, vent’anni dopo

di Claudio Calia

narrazioni

Genova, Bolzaneto

di Simone Pieranni

OPINIONI

Il mediattivismo ruppe gli schermi

di Francesco Brusa e Sofia Cabasino

INTERVISTA

Immagini

Intervista a Tano D’Amico di Lorenzo Sansonetti

OPINIONI

Il brevetto o la vita

di Andrea Capocci

ANALISI

Il mercato globalizzato non è libero

di Monica Di Sisto

ANALISI

Guerre asimmetriche

di Emanuele Giordana

REPORTAGE FOTOGRAFICO

Colombia in rivolta

foto di Medios Libres Cali, testo di Natalia Hernandez Fajardo

EDITORIALE

Ecologismo radicale

di Dinamopress

INTERVISTA

Il capitalismo green

Intervista a Kate Aronoff di Emma Gainsforth

INCHIESTA

Attivismo ecologista contro il greenwashing

di Riccardo Carraro

REPORTAGE

Eastmed. Il gasdotto insostenibile

di Elena Gerebizza e Filippo Taglieri

REPORTAGE

La rotta Italia-Tunisia

di Cosimo Pica

ANALISI

Le due strade della transizione giusta

di Stefania Barca

INCHIESTA

Ingiustizia climatica tra Nord e Sud globale

di Riccardo Mastini

INTERVISTA

Corpi e territori contro l’estrattivismo

Intervista a Tatiana Roa Avendaño di Riccardo Carraro

LETTURE

Estreme misure

di Riccardo Carraro

opinioni

Acqua pubblica: la battaglia per i beni comuni

di Renato Di Nicola

REPORTAGE FOTOGRAFICO

Aborto clandestino

Foto di Gianluigi Gurgigno, testo di Ariadna Dacil Lanza

ANALISI

Processo ai migranti: quando la solidarietà diventa reato

di Carlo Caprioglio, Lucia Gennari, Enrica Rigo

ANALISI

Il diritto al soccorso è il fondamento della società

di Luigi Manconi

REPORTAGE

Sea-Watch3 missione compiuta

di Giansandro Merli e Selene Magnolia