ROMA
Corteo e assemblea al Tufello: «i buoni spesa non bastano»
Continuano i momenti di mobilitazione nei quartieri della capitale, dove le reti di solidarietà e mutualismo organizzatesi durante l’emergenza sanitaria, stanno dando voce a chi sta pagando già da mesi la crisi sociale innescata dall’epidemia. Dopo Quarticciolo, Garbatella, San Basilio questa mattina è stata la volta del Tufello, dove volontari, attivisti e cittadini hanno dato vita a un’assemblea e un corteo per le strade del quartiere. Al centro della mobilitazione i ritardi da parte del comune di Roma nell’erogazione dei buoni spesa. Manifestazioni ancora locali e parziali, ma che stanno cominciando a costruire un programma a partire dalla materialità dei bisogni e dei processi di organizzazione costruiti durante i mesi di lockdown. Di seguito il testo distribuito durante l’iniziativa.
DOVE SONO I NOSTRI BUONI SPESA? CORTEO E ASSEMBLEA AL TUFELLO
Siamo volontar*, attivist* e cittadin* del III Municipio che in questi mesi di epidemia hanno reagito all’emergenza sanitaria diventata crisi sociale organizzandosi insieme per non lasciare indietro nessuno. Abbiamo dato vita ad una rete di solidarietà e mutuo aiuto (Terzo a Domicilio) e ci siamo occupati della consegna a domicilio di spesa e farmaci per i nostri vicini più fragili, di consulenze e orientamento gratuito per lavorator* e disoccupat*, di un servizio di sostegno psicologico.
Oggi ci siamo incontrati per la prima volta in piena sicurezza in molti di noi. Abbiamo affrontato l’emergenza sanitaria distribuendo aiuti alimentari a centinaia di famiglia, ma vediamo i buoni spesa che non arrivano e per questo abbiamo voluto dare vita a un breve momento di mobilitazione con un corteo per le strade del quartiere: se possiamo tornare a lavorare (per chi un lavoro ce l’ha) in sicurezza, possiamo anche manifestare in sicurezza!
Pensiamo che nelle prossime settimane sarà decisivo mobilitarsi dentro la crisi economica e sociale affinché a pagare non siano sempre gli ultimi e i più deboli.
COSA VOGLIAMO?
– trasparenza e velocità per le misure di sostegno al reddito e all’affitto: dove sono i nostri buoni?
– misure di welfare universale: la povertà e la disoccupazione non sono una colpa, tutti abbiamo diritto a vivere dignitosamente, il lavoro di cura e la chiusura delle scuole non possono essere scaricati solo sulle famiglie e in particolare sulle donne
– un reddito di base per redistribuire la ricchezza, contro la precarietà, lo sfruttamento, il lavoro nero
– un sistema di trasporto pubblico adeguato: le periferie della nostra città rischiano di diventare dei ghetti con il contingentamento degli accessi su bus e metro
– investimenti pubblici per nuovi posti di lavoro a cominciare dalla manutenzione urbana, i servizi pubblici e il lavoro di cura e sociale
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