ROMA

Commemorazione di Acca Larenzia: fascisti aggrediscono giornalisti dell’Espresso

Ieri pomeriggio il giornalista dell’Espresso Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti sono stati aggrediti da un gruppo di fascisti di Forza Nuova e Avanguardia Nazionale (quest’ultima formazione ufficialmente sciolta per attività eversiva). I due si trovavano al cimitero del Verano in occasione della commemorazione dell’anniversario di Acca Larentia, una sede neofascista davanti la quale, il 7 gennaio 1978, furono uccisi tre militanti del Fronte della Gioventù.

Secondo le dichiarazioni rilasciate ai giornali a guidare l’aggressione sarebbe stato Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova da poco uscito dal carcere e sottoposto al regime di sorveglianza speciale. Una misura che avrebbe dovuto impedirgli di trovarsi in quel luogo.

Il comunicato della redazione dell’Espresso racconta come i due giornalisti, presenti sul posto per documentare la commemorazione, siano stati avvicinati dal gruppo di fascisti che hanno strappato loro telefono e portafogli, cancellando le foto e “identificandoli”, per poi prenderli per il collo e colpirli con schiaffi e calci. Durante l’aggressione avrebbero urlato: «Siete peggio delle guardie». La Digos, presente sul posto, ha osservato a distanza l’aggressione, intervenendo solo dopo parecchio tempo.

Nonostante la condanna di circostanza del ministro Salvini, episodi come questo diventano sempre più all’ordine del giorno nell’Italia del governo gialloverde. La responsabilità di aver dato nuova linfa a organizzazioni fasciste e razziste è di chi alimenta quotidianamente l’odio verso i migranti e di chi fomenta la guerra tra poveri.

Da parte nostra esprimiamo solidarietà e complicità ai giornalisti aggrediti. Il fascismo non è un’opinione, ma una malattia di questa società che va combattuta ogni giorno e in ogni dove.