DIRITTI
Cie di Ponte Galeria, migranti sul tetto e cariche
Dopo il racconto dei giorni scorsi dello sciopero della fame di oltre due settimane di un cittadino nigeriano, espode una nuova rivolta nel Cie romano di Ponte Galeria.
Ieri, intorno alle 14, in seguito alla notizia di un “rimpatrio coatto” di un cittadino cileno recluso nel centro è scoppiata una rivolta intensa e determinata: una quindicina di migranti hanno dato fuoco a materassi sollevando fumo nella struttura e sono saliti sui tetti. La protesta, durata tutta la giornata, si è allargata fino a coinvolgere circa 80 persone.
Il repressivo intervento di un ingente gruppo di forze dell’ordine in assetto antisommossa ha fatto scendere i manifestanti dal tetto, riportando la situazione alla (loro) normalità.
E’ l’ennesimo gesto radicale che vuole segnalare e sottolineare la condizione disumana di queste galere, situazione che denunciamo ormai da tempo.
Il corto circuito tra le politiche sull’immigrazione e quella che è la loro traduzione nella realtà quotidiana è ormai chiaro. Le proteste all’interno CIE continuano e si intensificano sempre di più, mentre Alfano, con l’appoggio di Renzi, continua a sognare la fortificazione e militarizzazione del Mediterraneo con i soldi dell’Europa (compito, almeno economico, di tutti) e a preparare il rafforzamento del sistema di detenzione amministrativa dei migranti.
Il confinamento sociale e fisico dei migranti all’interno dei CIE è illecito e molto “pericoloso”.
Crediamo sia sempre più necessario continuare a denunciare l’illegalità di queste galere etniche e continuare a mobilitarci per chiuderle senza se e senza ma.