ROMA

Avete capito male

Il comunicato di Roma Comune, che ha respinto il tentato sgombero del centro sociale Auro e Marco e ripristinato il diritto allo studio nel quartiere di Spinaceto, dopo che la polizia municipale aveva chiuso e saldato l’aula studio.

Se qualcuno, dopo il corteo che lo scorso 19 marzo, sotto lo slogan «Roma non si vende!» ha portato in piazza più di ventimila persone in difesa degli spazi sociali, ed in opposizione al commissariamento neoliberale della Capitale, credeva di poter procedere come se nulla fosse con lo sgombero del centro sociale Auro e Marco, evidentemente ha capito male.

L’Auro e Marco, una realtà che da più di vent’anni vive e lotta nel difficile territorio di Spinaceto, dove l’assenza di politiche di welfare e di riqualificazione urbana si fa sentire più pesantemente, e in quel quartiere svolge funzioni decisive di mutualismo e di solidarietà, come una frequentatissima scuola popolare, una palestra ed una straordinaria biblioteca autogestita, è tra i protagonisti della rete Diritto alla Città, che in questi mesi ha posto con forza, tra gli altri, il tema della difesa e della legittimità degli spazi sociali.

Non possiamo non leggere l’intervento della Polizia Municipale, intervenuta di buon mattino per mettere i sigilli ai locali del piano terra dell’Auro e Marco, come un’inaccettabile provocazione. A questa provocazione, in pochissime ore, hanno risposto centinaia di persone, accorrendo alla chiamata dello spazio ed impendendo lo sgombero che nel frattempo la polizia municipale, con l’ausilio dei reparti mobili, aveva manifestato l’intenzione di effettuare. In pochissime ore, è stata riaperta l’aula studio dello spazio sociale, ripristinando così la garanzia del diritto allo studio a Spinaceto, tristemente interrotta per mezza giornata. È entrato oggi in azione quel meccanismo di resistenza organizzata e mutualistica che tutti gli spazi sociali hanno fermamente intenzione di opporre, come è accaduto oggi, a qualunque tentativo di sgombero che si verificasse nelle prossime settimane.

Nella scomposta gestione della mattinata da parte del Commissario Tronca, diretto responsabile della provocazione odierna, leggiamo peraltro uno scontro tra i poteri assolutamente inaudito, che vede contrapposta un’amministrazione priva di qualunque legittimazione democratica non soltanto al Municipio, ma persino alla Prefettura, ignari entrambi – pare – della scriteriata decisione di sgombero di stamattina. In questo conflitto di poteri, gli spazi sociali non possono e non intendono essere oggetto dei posizionamenti ambigui di un potere complessivamente sempre più frammentato e delegittimato.

Il respingimento dello sgombero di stamattina è il primo segnale del fatto che, soprattutto dopo lo straordinario corteo del 19 marzo, non faremo un passo indietro. Rilanciamo oggi con più forza il percorso ‪#‎decideRoma‬ ‪#‎decidelaCittà‬, fatto di assemblee ed iniziative territoriali – le prossime già sabato 9 aprile in molti quartieri – che scriveranno la Carta di Roma Comune, manifesto programmatico di un altro modo di concepire e praticare l’uso comune degli spazi comuni, un altro modo di decidere sul futuro della città.

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