MONDO
Hart Island, la Spoon River dei senza nome
Nel podcast in due puntate “Fili d’erba”, l’americanista Bianca Cerri racconta la storia e l’uso durante l’epidemia di Hart Island, l’isola in cui sono tradizionalmente seppelliti i cittadini newyorchesi che non possono permettersi sepoltura o le cui salme non vengono reclamate.
Hart Island è una piccola isola a largo del Bronx, uno spicchio di terra brulla, un luogo potenzialmente ameno che cela però una storia macabra. In questa striscia di terra – poco più di due chilometri di lunghezza per un’ampiezza massima di cinquecento metri – vengono tradizionalmente seppelliti i cittadini newyorchesi che non possono permettersi sepoltura o le cui salme non vengono reclamate da amici o familiari. Nel tempo ha raccolto i caduti in guerra, i morti di tubercolosi, quelli di Aids, in gran parte seppelliti in fosse comuni e spesso senza nome. Tracciare la presenza di un proprio familiare o di un conoscente ad Hart Island è cosa ardua, così viene annullata definitivamente l’identità di senzatetto, neonati, migranti senza documenti.
Oggi New York è tra le città più colpite al mondo dalla pandemia di Covid-19 e Hart Island torna ad avere un ruolo principale. Prima gestita dall’amministrazione comunale, dal 2019 passata nelle mani del Dipartimento dei parchi, l’isola sta accogliendo moltissimi morti, che vengono principalmente seppelliti dai detenuti dei penitenziari della città. Nelle ultime settimane l’amministrazione comunale ha ipotizzato di poter ricorrere ad Hart Island per seppellire i morti da Covid-19, senza però confermare questa ipotesi. Sta di fatto che da fotografie aeree è stata dimostrata una notevole impennata del numero di sepolture.
Per prassi, se un cadavere in un ospedale di New York non viene richiesto per un mese, viene seppellito ad Hart Island. Oggi, per far fronte alla crisi che sta investendo la città, i tempi si sono dimezzati e non sono pochi i casi di persone seppellite ad Hart Island senza che la famiglia – pur presente – venisse informata del decesso o avesse il tempo di reclamare la salma.
Nel podcast in due puntate “Fili d’erba”, l’americanista Bianca Cerri racconta la storia di Hart Island e dell’isola ai tempi della pandemia. Allargando il focus al contesto cittadino e statunitense, sottolinea come le morti da Covid-19 abbiano già raddoppiato il numero di decessi di soldati statunitensi nella guerra del Vietnam. Tra i tanti particolari con cui Bianca Cerri correda il suo racconto, emerge il decesso per Covid-19 di Jerry Givens, “boia pentito” che dopo aver eseguito materialmente 62 sentenze di morte era diventato un fervido attivista contro la pena capitale.
Il racconto si apre citando la simulazione messa in atto nell’autunno dello scorso anno dal John Hopkins Center, holding di prestigiosi ospedali privati che il 18 ottobre del 2019 ha dato il via a Event 201, esperimento che aveva per obiettivo lo studio di come governi e multinazionali avrebbero reagito a un’eventuale pandemia. Non c’è stato tempo per analizzarne i risultati, gli eventi sono andati ben oltre la sperimentazione.
Podcast a cura di Marzia Coronati e Ciro Colonna
Sigla di Andrea Cocco