ITALIA
Casa e reddito per tutti: la campagna dei movimenti per il diritto all’abitare
Dalle occupazioni abitative parte una campagna per estendere il reddito di quarantena. Disoccupati, lavoratori non garantiti, realtà organizzate e movimenti si sono messi in rete con la sigla “Vogliamo tutto”. Venerdì la prima azione rivendicativa.
I Movimenti per il diritto all’abitare hanno lanciato una campagna dalle occupazioni per chiedere che sia assicurato un reddito a chi è rimasto senza alcun tipo di lavoro. Per questo anche loro hanno deciso di aderire alla rivendicazione di un Reddito di quarantena.
Le 10 mila persone che vivono nelle occupazioni a Roma per mesi sono state sotto la minaccia di essere sgomberate. Insieme a loro tremava chi era in attesa dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto. Adesso che la situazione sanitaria si è fatta drammatica e la minaccia del contagio ha allontanato il pericolo di vedersi buttati in mezzo alla strada, con la sospensione fino al 30 giugno delle procedure, le loro vite sono state travolte dalla perdita di qualsiasi reddito.
Molti di loro lavoravano senza contratto negli esercizi commerciali, nei bar, nei ristoranti che sono oramai chiusi, altri nei cantieri edili pagati a giornata, qualcuno viveva di lavoretti saltuari o contratti precari nelle ditte di pulizia. Tutti si ritrovano ora senza poter guadagnare nulla. Solo alcune collaboratrici domestiche, senza le quali le famiglie hanno difficoltà a occuparsi delle persone anziane e dei bambini rimasti a casa con la chiusura delle scuole, hanno visto migliorare la propria condizione. Per molte di loro è arrivato finalmente un contratto, che permette di superare i blocchi stradali e recarsi al lavoro.
Negli immobili occupati la situazione sanitaria non ha presentato finora alcun problema. L’autorganizzazione e la gestione comune, praticata in ogni occupazione da sempre, consentono di superare le difficoltà dovute all’obbligo di rimanere confinati nelle proprie case. Per gestire i tanti bambini rimasti senza scuola ci si aiuta, a turno si va a fare la spesa mettendo in comune le poche risorse disponibili, così come la pulizia intensa degli spazi è condivisa fra tutti. Il problema drammatico insuperabile è la mancanza di qualsiasi reddito che porterà a breve 10 mila persone a non poter mangiare.
Dai Movimenti per il diritto all’abitare è stata lanciata una campagna #andrà tutto bene con casa e reddito per tutti/e. Sulle facciate degli immobili occupati, spazi fatti rivivere dalla forza del protagonismo sociale, dalla passione collettiva di voler costruire luoghi dove praticare forme di solidarietà urbana e mutualismo sociale, sono apparsi striscioni con lo slogan della campagna. Lo stesso che compare sui volantini scritti a mano che vengono distribuiti da chi va a fare la spesa.
Hanno deciso anche loro di aderire alla proposta di rivendicazione di un Reddito di quarantena, promossa a livello nazionale da precari, intermittenti e partite iva. Non sono i soli. L’adesione alla proposta è stata massiccia da parte di singoli disoccupati, lavoratori non garantiti, realtà organizzate e movimenti, che si sono messi in rete con la sigla Vogliamo tutto. Con la crisi sanitaria sono costretti in quarantena e rimasti senza qualsiasi forma di salario e reddito una massa di lavoratori, che non hanno diritto al reddito di cittadinanza e che senza risorse non avranno la possibilità di sopravvivere.
La prima azione partirà venerdì 27 marzo con un mail bombing agli indirizzi dell’INPS, del Governo, delle Regioni e Comuni per chiedere un salario pieno e il reddito di quarantena.