MONDO
Gli Huni Kuin: vita e fuoco
Attraverso la regione amazzonica dell’Acre, ripercorrendo le tracce del disastro ecologico e sociale. Il primo fotoreportage dal cuore della foresta bruciata
In mezzo al disastro gli Huni Kuin sorridono e invitano a pranzare. Portiamo del pesce. Loro mettono riso, generosità e talento. Fanno parte di un popolo di 11mila persone che vive in Amazzonia, nello stato dell’Acre, a cui si arriva attraverso una strada locale che sembra bombardata. Credono che i fazendeiros [proprietari, conduttori di fazenda, fattoria – ndt] gli hanno bruciato ettari di bosco per obbligarli ad abbandonare il luogo.
La notizia: gli Huni Kuin non se ne andranno.
Il bosco, racconta Isaka, è la farmacia viva della comunità. Abbiamo percorso questa farmacia bruciata: suolo nero, ceneri grigie, alberi inceneriti.
Dice: «È triste».
Chiedo a Isaka da cosa dipende il futuro.
Risponde: «Dall’amicizia».
Non si tratta di una teoria politica ma di qualcosa di ancora più grande: l’esercizio quotidiano di un popolo che, nonostante tutto, sorride e invita a pranzare.
Tutti gli scatti sono di Nacho Yuchark
Questo articolo fa parte di una copertura giornalistica cooperativa nella regione amazzonica dell’Acre realizzata da lavaca.org – Rivisita Mu e sostenuta da dinamopress. Sul campo, ci sono il giornalista Sergio Ciancaglini e il fotoreporter Nacho Yuchark.