ROMA
Da Acilia a Ostia: solidarietà e antifascismo
Un quartiere infestato dalla presenza fascista e da infiltrazioni della criminalità organizzata diventa un presidio contro la violenza sulle donne e sull’ambiente attraverso la solidarietà e l’autorganizzazione.
«Tutti e tutte dobbiamo dare qualcosa affinché nessuno debba dare tutto» con questo slogan è partita la campagna di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità per le famiglie in difficoltà del X Municipio nei quartieri di Acilia e Ostia. Associazioni, collettivi, realtà sociali e organizzazioni hanno formato la Rete Operativa di Solidarietà e mutuo Soccorso R.O.S.S.A. per raccogliere e distribuire il cibo che le famiglie non possono comprare, in collaborazione con Nonna Roma.
Le realtà che da anni lavorano nel territorio conoscono le condizioni di alcune famiglie che già prima della crisi determinata dalla pandemia si trovavano in difficoltà e a queste sono stati forniti i primi aiuti, a loro presto si sono aggiunte quelle segnalate da altri cittadini e dagli assistenti sociali del Municipio. Finora si è riuscito a consegnare il sabato un pacco che possa sostenere il nucleo familiare per una settimana.
Siamo in un territorio abitato da 300mila persone che si estende lungo la riva sinistra del Tevere dall’EUR al mare di Ostia.
Un territorio collegato al centro di Roma dalla prima “autostrada” realizzata durante il fascismo, la via del Mare che corre parallela alla via Ostiense e dalla disastrata ferrovia Roma-Lido. Acilia, Vitinia, Dragona, Casal Bernocchi, Malafede sono addossate le une alle altre senza qualità, costruite in larga parte abusivamente e mai risanate.
Il piano regolatore di Veltroni aveva previsto una centralità urbana in quella zona che avrebbe dovuto portare servizi di qualità in quel territorio, ma del Campus universitario previsto e della nuova stazione della ferrovia non se ne è saputo più nulla e quelle cubature sono state riconvertite a nuove residenze. Bisogna far da soli si sono detti gli abitanti e hanno iniziato a metter in piedi iniziative autogestite.
Ad Acilia dal 2017 il collettivo Ingranaggi promuove iniziative per opporsi all’abbandono del quartiere, abitato da 40mila persone, e all’ingiustizia sociale che lo caratterizza. Una delle prime iniziative organizzate è stato il festival Late Summer Day dedicato a Renato Biagetti, al quale poco dopo ha fatto seguito il cineforum con la proiezione di numerosi film, fra i quali quelli di Quentin Tarantino e Ken Loach, occasione per discutere di diritti sociali.
Il territorio è stato teatro di efferati femminicidi e le ragazze del collettivo, che fanno parte di Non Una Di Meno, organizzano corsi di formazione contro la violenza di genere, mentre appaiono i primi murales per raccontare la violenza sull’ambiente e sulle donne.
La campagna di sensibilizzazione funziona, tanto che tutti i negozi aderiscono all’invito di esporre volantini informativi a disposizione delle donne in difficoltà per violenza e sfruttamento.
Nel quartiere, oltre l’infiltrazione di clan criminali, è forte la presenza di CasaPound, che è riuscita a eleggere il consigliere municipale Luca Marsella, protagonista di azioni violente contro migranti, studenti e studentesse.
Nel mese di aprile, in pieno lockdown, militanti di CasaPound, con la sigla Area121, hanno occupato alcuni prefabbricati a via delle Baleniere, da tempo vuoti, di proprietà del Ministero della Difesa e gestiti dall’Aeronautica Militare. La reazione dell’ANPI e di decine di associazioni, partiti, sindacati è stata immediata e si è organizzata per il 27 maggio una manifestazione, finora resa impossibile dalle misure di distanziamento sociale.
Subito dopo l’occupazione avvenuta il 30 aprile gli attivisti di Ostia Antifascista scrivevano in un loro comunicato «Ci domandiamo, allora, come sia possibile che in pieno lock-down ai fascisti di Ostia venga permesso di occupare uno stabile pericolante, dove le casette prefabbricate sono in amianto e la villetta in muratura è abusiva, senza che nessuno faccia nulla». Mettevano in evidenza il pericolo di avere nel territorio un presidio di Casa Pound i cui militanti erano stati protagonisti di numerose azioni violente.
Gli episodi fascisti negli anni sono stati numerosi. L’ultimo, avvenuto la notte del 24 aprile, è stato la distruzione della corona di fiori deposta in ricordo del partigiano Lido Duranti a piazza Capelvenere. Poche ore dopo la targa è stata ripulita e i fiori sono tornati al loro posto grazie agli attivisti di Ostia Antifascista.
Ostia si oppone alla presenza di Casa Pound e alle continue strumentalizzazioni che Luca Marsella fa delle difficoltà del territorio, come è successo in occasione della visita della sindaca Raggi del 18 maggio quando i commercianti si erano radunati per avere delle risposte dall’amministrazione. Per la sindaca non è certo una novità essere accolta da cittadini infuriati, era già successo proprio a Ostia il 9 aprile quando si era presentata alla stazione Lido Centro per promettere pacchi alimentari e mascherine dopo un mese di lockdown. La solidarietà si era messa in moto il giorno dopo la chiusura e senza questa rete solidale molti non avrebbero mangiato.