ROMA

A Roma la seconda edizione del Festival “Dorno Subito”

Festival Dorno Subito, seconda edizione: due giorni di dibattiti, concerti e sport popolare per Andrea Dorno. Sabato 16 e Domenica 17 Settembre, Playground Dorno Kamara (Largo Settimio Passamonti, San Lorenzo)

Anche quest’anno a San Lorenzo si ricorda Andrea Dorno nel giorno del suo compleanno. Amico, compagno e fratello di molt@ di noi che ci ha lasciati. Attivo nel collettivo di Communia e nell’Atletico San Lorenzo, visceralmente legato al quartiere in cui ha condotto la maggior parte della sua vita a Roma, Andrea ha lasciato un vuoto così grande che in centinaia di persone si sono lanciate per poterlo riempire. E in quest’anno e mezzo senza di lui tra la sua Avetrana e la sua San Lorenzo si sono succedute iniziative tra le più variegate tra sport, dibattiti, presentazioni e musica.

Da questa bella sinergia tra Roma e Avetrana è nata anche un’associazione che porta il suo nome e che si propone di tener vivo il suo ricordo e di portare avanti le sue idee. L’associazione “Dorno 13” ha infatti già contribuito ai lavori per la sistemazione del campo di basket del palazzetto dello sport di Avetrana e a breve proporrà vari progetti di sport popolare e solidarietà sociale in memoria di Andrea. Intanto il 16 e 17 settembre al Playground “Dorno Kamarà” di San Lorenzo, intitolato a lui e a un altro giovane cestista andato via improvvisamente, si ripeterà una due giorni di dibattiti, sport popolare e musica per finanziare l’associazione “Dorno 13” e partecipare alle spese per l’illuminazione notturna del playground stesso.

Il programma:

Sabato 16 Settembre

Ore 17: Dibattito a cura di CLAP, Camere del Lavoro Autonomo e Precario

Introduce:
Giovanna Massaro – attivista Communia/ Clap.
Ne parliamo con:
Giulia Arrighetti – dottoranda, Università di Torino e attivista di L.e.a. Berta Caceres;
Sarà Vallerani – dottoranda, Università di Roma 3;
Salvatore Corizzo – avvocato giuslavorista, legal team Clap.

l padrone ci vuole produttivi. Il padrone ci vuole felici. Lavoro povero e impoverito, malessere psicofisico come frontiera dello sfruttamento. Gli stati di malessere psico-fisico sono sempre definiti nelle loro forme dal contesto socio-politico e culturale. Negli ultimi decenni, tali malesseri sembrano essere connessi anche alle traformazioni del mercato del lavoro nonché alla continua erosione dei diritti delle lavoratrici e lavoratori. Il lavoro è sempre più afflittivo, la frontiera dello sfruttamento ha spostato il proprio limite sul completo dominio dei corpi e della disponibilità al lavoro, ormai totalizzante. Non basta più bloccare i salari, pretendere orari di lavoro disumani, puntare alla distruzione di ogni forma di welfare, mortificare qualsiasi capacità di autorganizzazione e organizzazione sul piano sindacale, al fine di garantirsi sempre maggiori quote di profitto; lo sfruttamento lavorativo, ormai, si caratterizza anche nella valorizzazione del malessere psicofisico: stress da lavoro correlato, straining, mobbing, diventano feroci forme di estrazione di “valore” , in grado di aumentare i profitti di aziende, multinazionali e padroncini.

Insomma, il lavoro contemporaneo, quello povero e impoverito, che, forse, ha anche superato la contrapposizione tra “vecchio” lavoro stabile e “nuovo” lavoro precario, fa della sofferenza psichica e fisica un elemento ontologicamente connesso all’esecuzione della prestazione lavorativa, una gabbia in cui risulta difficile “respirare”. Durante questi anni pandemici, fenomeni individuali (ad es. le c.d. “grandi dimissioni”), o collettivi (lotte, nuove forme di sindacalizzazione), seppur in maniera contraddittoria, episodica e/o frammentata, hanno svelato chiaramente il fatto che il lavoro oggi, spesso, è qualcosa di dannoso e nocivo, che ha perso qualsiasi vocazione emancipatoria e progressiva, in cui chi lavora è “invisibilizzato”, trattato alla stregua di un oggetto da spremere fino a quando possibile, per poi essere buttato via, come un vecchio arnese.

Come ribellarsi a tale degradante e pericolosa condizione? È possibile che il lavoro possa essere qualcosa di socialmente utile alla collettività, anche in ottica di riconversione ecologica? È possibile ridurre la necessità di lavorare, anche a fronte di un welfare adeguato? Infine, è possibile avere cura di sé e del prossimo e immaginare una vita bella, non sacrificata sull’altare dello sfruttamento? In questo ultimo anno, ci siamo posti spesso queste domande e abbiamo contribuito alla campagna #moltopiudelreddito con cui abbiamo animato le mobilitazioni che ci sono state negli ultimi mesi e su cui continueremo a dare il nostro contributo. Vogliamo che questo momento di dibattito sia un ulteriore tassello per contribuire, sul piano programmatico e di azione, agli importanti appuntamenti autunnali che verranno.

Ore 19,30: Presentazione “Associazione Andrea Dorno”
Ore 21: Serata HipHop con Assalti Frontali e IceOne
Ore 21: Serata HipHop con Assalti Frontali e Ice One

Domenica 17 Settembre:
Ore 10: Attività sportive per bambini
Ore 13: Pranzo Popolare Atletico
Ore 14: Dorneo di basket popolare