ROMA

A Roma la conferenza internazionale per la libertà di Öcalan e la pace in Kurdistan

L’incontro dedicato al tema “Libertà per Öcalan”, che si svolgerà l’11 e il 12 aprile presso il Centro Congressi Frentani a Roma, sarà l’occasione per discutere del contesto mediorientale a partire dal concetto di Confederalismo democratico

L’11 e 12 aprile 2025, il Centro Congressi Frentani a Roma sarà il cuore pulsante di una mobilitazione internazionale: due giorni di dialogo, analisi e proposte per costruire un’alternativa di pace in Medio Oriente, a partire da una delle crisi politiche più radicate e irrisolte della nostra epoca, che continua a segnare profondamente la storia e il presente della regione. 

La conferenza “Libertà per Öcalan. Una soluzione politica per la questione curda” si inserisce all’interno di un percorso collettivo che, nell’ultimo anno, ha visto crescere ovunque in Europa e nel mondo reti di solidarietà attorno alla figura di Abdullah Öcalan, leader curdo detenuto in isolamento dallo Stato turco dal 1999, e alla sua visione di società fondata su democrazia, parità di genere, ecologia e giustizia sociale.

Negli ultimi mesi, grazie alla pressione costante di attivistǝ, giuristǝ, sindacati e rappresentanti istituzionali, si sono riaperti sporadici contatti con Öcalan.

Tuttavia, il regime di isolamento sull’isola-prigione di Imralı rimane intatto ed è proprio da questa consapevolezza che nasce l’urgenza di fare un passo in avanti: trasformare la solidarietà in un piano politico condiviso.

La conferenza di Roma non sarà soltanto un’occasione per fare il punto sul lavoro svolto, ma un luogo dove costruire nuove sinergie, rafforzare l’alleanza tra movimenti e territori e dare slancio a una mobilitazione globale per la libertà di Öcalan e per una soluzione negoziata alla questione curda.

Una rete globale 

Il programma della conferenza riflette la portata internazionale della campagna: interverranno parlamentari europeǝ, esponenti della società civile, rappresentanti del mondo sindacale, accademicǝ, attivistǝ e membri delle comunità curde, portando contributi da tutta Europa, dal Rojava, dal Kurdistan turco e iracheno, fino all’America Latina e all’Asia.

Attraverso panel tematici, forum di discussione e momenti di confronto tra reti, si affronteranno temi centrali come il significato politico e giuridico dell’isolamento di Imralı, il potenziale trasformativo del Confederalismo Democratico, il ruolo della comunità internazionale nel sostenere processi di pace e autodeterminazione e l’impatto locale e globale della proposta curda di società democratica.

Non mancheranno anche momenti culturali, con performance musicali, danze tradizionali e una cena curda, che scandiranno momenti importanti di condivisione e reciprocità.

Una responsabilità collettiva

Oggi la questione curda non è un tema lontano ma una cartina di tornasole della crisi della democrazia e dei diritti umani su scala globale. Le proposte nate dal pensiero di Abdullah Öcalan parlano al presente di tuttǝ noi: comunità resistenti, società in cerca di alternative, popoli che vogliono vivere insieme senza oppressione. Prendere posizione per una risoluzione della questione curda significa inserirsi in un processo collettivo che mette al centro la dignità e l’autodeterminazione. Significa credere che anche nel cuore delle crisi, ci siano spazi per la pace. 

Immagine di copertina di Renato Ferrantini


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